Concetti Chiave
- Un ente ecclesiastico può perdere il riconoscimento civile se il suo fine religioso viene modificato o se il patrimonio è distrutto o dilapidato.
- La soppressione di un ente comporta la devoluzione dei suoi beni al ministero dell'interno.
- La Santa sede è il più importante ente ecclesiastico con personalità giuridica internazionale, agendo come ufficio del pontefice.
- La Santa sede è esente da obblighi come la registrazione legale e tributi sulle retribuzioni dei dipendenti.
- La Santa sede gode di immunità giurisdizionale nei rapporti di lavoro, un privilegio unico rispetto ad altri enti.
Revoca del riconoscimento civile a un ente ecclesiastico
Un ente ecclesiastico è tale in funzione del fine religioso o di culto che persegue. Se questo fine viene modificato, la qualifica di ente ecclesiastico può essere revocata. Lo stesso può avvenire se il patrimonio dell’ente è stato distrutto o dilapidato o, ancora, se al suo interno sono state sviluppate attività profane la cui conduzione soverchia del tutto la gestione delle finalità religiose.
Il provvedimento di soppressione dell’ente è trasmesso al ministero dell’interno, il quale provvede alla devoluzione dei beni di cui esso è proprietario.
Il più importante degli enti ecclesiastici è la Santa sede.
La Santa sede non è soggetta agli obblighi che incombono sugli altri enti ecclesiastici: non deve iscriversi nel registro delle persone giuridiche, le retribuzioni che garantisce ai suoi dipendenti sono esenti da qualsiasi tributo tanto verso lo stato quanto verso ogni altro ente e, soprattutto, gode di immunità giurisdizionale nei confronti dei rapporti di lavoro dei suoi dipendenti.
Si tratta di prerogative molto imporanti e, soprattutto, atipiche rispetto a quelle garantite a ogni altro ente non solo ecclesiastico, bensì di qualsiasi ente in generale.