Concetti Chiave
- La retroattività legislativa consente a una legge di avere effetto da una data anteriore alla sua promulgazione, ma deve rispettare i diritti preesistenti per garantire la certezza del diritto.
- L'articolo 11 della legge richiama l'articolo 25 della costituzione italiana, che vieta la punizione senza una legge preesistente, limitando così la retroattività nelle sanzioni penali.
- L'abrogazione di una legge implica la sua eliminazione definitiva a favore di una normativa più efficace, mentre la deroga ne limita temporaneamente l'applicazione in casi eccezionali.
- Il criterio cronologico determina che tra due norme con lo stesso livello di autorità, la più recente sostituisce la precedente, mentre il criterio gerarchico considera invalide le norme inferiori in conflitto con quelle superiori.
- L'invalidità di una norma, a differenza dell'abrogazione, comporta la cancellazione definitiva di tutte le sue applicazioni passate e future.
Retroattività legislativa
l’effetto retroattivo è il principio sulla base del quale una legge ha efficacia a partire da un tempo anteriore alla sua promulgazione.
La retroattività presenta un limite che corrisponde con l’esigenza di garantire i diritti, cioè le situazioni che non possono essere messe in discussione da una legge successiva e di garantire perciò la certezza del diritto.
L’articolo 11, inoltre, richiama l’articolo 25 (comma 2) della costituzione italiana, il quale afferma che «nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso (ciò costituisce la deroga dell’effetto retroattivo).
Infine, è importante sottolineare che il presupposto fondamentale per utilizzare il criterio cronologico è che le norme equiparate siano poste da fonti pari ordinate.
Il criterio cronologico si distingue dal criterio gerarchico per l’effetto conseguente al giudizio che risolve l’antinomia: nel caso in cui si confrontino due norme non equiparate, secondo il criterio cronologico, la fonte sotto ordinata si considera abrogata; al contrario, sulla base del criterio gerarchico, essa si definisce invalida, ossia annullata in quanto irrispettosa delle fonti. L’invalidità, a differenza dell’abrogazione, determina la caducazione definitiva di una normativa, non solo quella pro futuro, ma anche quella prodotta nel passato.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio dell'effetto retroattivo nella legislazione?
- Qual è la differenza tra abrogazione e deroga?
- Come si distingue il criterio cronologico dal criterio gerarchico?
L'effetto retroattivo è il principio secondo cui una legge ha efficacia a partire da un tempo anteriore alla sua promulgazione, ma è limitato dalla necessità di garantire i diritti e la certezza del diritto.
L'abrogazione comporta l'abolizione definitiva di un atto normativo sostituito da una normativa più efficace, mentre la deroga rappresenta un'eccezione temporanea e limitata a un gruppo specifico di persone e tempo.
Il criterio cronologico si applica tra norme equiparate e considera abrogata la fonte sotto ordinata, mentre il criterio gerarchico si applica tra norme non equiparate e definisce invalida la fonte inferiore, annullandola completamente.