Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I regolamenti secondari sono fonti del diritto subordinate a una fonte primaria, come ad esempio i regolamenti governativi regolati dalla legge 400 del 1988.
  • In caso di contrasto tra norme regolamentari e legislative, il giudice ordinario applica il principio di preferenza della legge, mentre il giudice amministrativo può annullare il regolamento.
  • Esistono tre tipi di regolamenti governativi: regolamenti deliberati dal consiglio dei ministri, regolamenti ministeriali, e regolamenti interministeriali.
  • I regolamenti ministeriali e interministeriali devono rispettare le norme dei regolamenti governativi, creando una gerarchia tra le tipologie di regolamenti.
  • L'emanazione di un regolamento governativo richiede il parere del Consiglio di Stato, la delibera del consiglio dei ministri, il visto della Corte dei conti, e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

Regolamenti secondari

Si definiscono «fonti secondarie» tutte le fonti del diritto previste e regolamentate da una fonte primaria. Ne sono un esempio i regolamenti del governo: essi sono disciplinati dalla legge 400 del 1988 (fonte primaria) e, proprio per questo motivo, si configurano come fonti secondarie.
Il contrasto fra norme di regolamento e norme di legge, deve essere risolto dal giudice ordinario in base al principio di preferenza della legge, con conseguente disapplicazione dell’atto regolamentare; spetta invece al giudice amministrativo dichiarare l’invalidità del regolamento contrario alla legge e annullarlo con sentenza.
Esistono tre distinte tipologie di regolamenti governativi (detti anche regolamenti esecutivi):
- i regolamenti deliberati dall’intero consiglio dei ministri (regolamenti governativi in senso stretto);
- i regolamenti adottati dal singolo ministro (definiti regolamenti ministeriali) nelle materie di sua competenza;
- i regolamenti adottati da due o più ministri d’accordo tra loro (regolamenti interministeriali).
I regolamenti ministeriali e i regolamenti interministeriali non possono in nessun caso contenere norme contrarie a quelle adottate dai regolamenti governativi in senso stretto: tra quest’ultimo e le altre due tipologie si instaura dunque un sistema gerarchico.
I regolamenti deliberati dall’intero consiglio dei ministri, di maggiore impatto, sono al loro interno differenziati e articolati in quattro distinte tipologie, previste dal primo comma dell’articolo 17 della legge 400/1988.

Essa sancisce che, con decreto del presidente della repubblica, previa deliberazione del consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di stato (tenuto a esprimersi entro 90 giorni), e sottoposto al visto della Corte dei conti, possono essere emanati regolamenti governativi (in senso stretto) per disciplinare specifiche materie. Tutti i regolamenti devono essere sottoposti al visto e alla legislazione della Corte dei conti.
L’approvazione di un regolamento governativo richiede dunque:
- il parere del Consiglio di stato (obbligatorio ma non vincolante, proprio come quello che il parlamento adotta in merito alla redazione di un decreto legislativo);
- la delibera del consiglio dei ministri;
- il visto della Corte dei conti;
- l’emanazione da parte del capo dello Stato (ai sensi dell’articolo 87 della Costituzione);
- la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di fonti secondarie nel contesto giuridico?
  2. Le fonti secondarie sono tutte le fonti del diritto previste e regolamentate da una fonte primaria, come i regolamenti del governo disciplinati dalla legge 400 del 1988.

  3. Come si risolve il contrasto tra norme di regolamento e norme di legge?
  4. Il contrasto viene risolto dal giudice ordinario in base al principio di preferenza della legge, con disapplicazione dell’atto regolamentare, mentre il giudice amministrativo può dichiarare l’invalidità del regolamento contrario alla legge e annullarlo.

  5. Quali sono le tipologie di regolamenti governativi e come si differenziano?
  6. Esistono tre tipologie di regolamenti governativi: regolamenti deliberati dall’intero consiglio dei ministri, regolamenti ministeriali adottati da un singolo ministro, e regolamenti interministeriali adottati da due o più ministri. I regolamenti governativi in senso stretto hanno un impatto maggiore e sono articolati in quattro tipologie distinte.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community