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Concetti Chiave

  • Il principio di autonomia locale è sancito dall'articolo 5 della Costituzione italiana, che riconosce e promuove il decentramento amministrativo nel rispetto dell'unità dello Stato.
  • Le Regioni a Statuto speciale sono state istituite nel 1948, mentre le Regioni a statuto ordinario hanno visto un trasferimento di funzioni amministrative e personale nel 1977.
  • Le Regioni italiane hanno autonomia legislativa, amministrativa, politica e finanziaria, con il Presidente della Regione eletto direttamente dal popolo.
  • L'autonomia amministrativa segue il principio di sussidiarietà, attribuendo la gestione al livello più vicino ai cittadini, con i Comuni al centro.
  • L'autonomia finanziaria delle Regioni è regolata dall'articolo 119 della Costituzione, che stabilisce l'autonomia di entrata e spesa, nel rispetto dell'equilibrio di bilancio e del federalismo fiscale.

Indice

  1. Le origini dello Stato regionale
  2. Creazione delle regioni a statuto speciale
  3. Autonomia e funzioni delle regioni
  4. Principio di sussidiarietà e amministrazione locale
  5. Federalismo fiscale e finanza pubblica

Le origini dello Stato regionale

Le origini dello Stato Regionale risalgono al 1948. Il Regno d'Italia era infatti basato sul modello accentrato francese. Esistevano però gli enti locali come Comuni e Province. Con la Costituzione si pone il principio fondamentale (Art.5) di riconoscimento delle autonomie locali, che vengono promosse a sedi del decentramento amministrativo. Comunque l'articolo 5 ci da anche una seconda indicazione: la Repubblica è una e indivisibile. Un concetto che va nell'altra direzione. Il decentramento quindi è riconosciuto al limite dell'unitarietà dello Stato.

Creazione delle regioni a statuto speciale

Nel 1948 vengono create con legge costituzionale le 5 regioni a Statuto speciale, promulgata dall'Assemblea. Il Friuli venne costituito solo nel 1963. A lungo non ci fu volontà politica di istituire le regioni a statuto comune. Nella pratica per funzionare necessitavano di personale, regolamenti, sedi e uffici, fondi. Ma tutto ciò non era presente. Nel 1977 ci fu un decreto legislativo con cui lo Stato trasferì alle Regioni le funzioni amministrative e del personale. Le Regioni hanno iniziato a emanare leggi, a trasformarsi in enti burocratici, con successive critiche e anche promozioni del regionalismo/federalismo. Ne seguì una serie di riforme (leggi costituzionali) che hanno avuto come finalità l'accrescimento dell'importanza delle Regioni ordinarie. Si è stabilito che il Presidente della regione viene eletto popolarmente.

Autonomia e funzioni delle regioni

Le Regioni hanno autonomia legislativa, autonomia amministrativa, autonomia politica (Statuti regionali) e autonomia finanziaria.
Le Regioni non hanno solo funzioni amministrative, ma anche politiche, cioè sono rappresentative del popolo. Come funziona questo sistema (forma di governo), viene disciplinato nello Statuto Regionale. Si ha:

1. Consiglio Regionale, eletto in maniera diretta dal popolo, con potere legislativo.

2. Presidente della Regione, anche esso eletto direttamente (dal 1999). È possibile anche che sia il Consiglio ad eleggerlo, ma ciò non avviene in nessuna Regione. È a capo di una Giunta, paragonabile al Governo.

C'è rapporto di fiducia tra Consiglio Regionale e Giunta, in base al quale la giunta esprime la maggooranza del consiglio Regionale. Il Presidente ha poteri molto forti:

a) nomina assessori e eventualmente li recova. Ognuno di essi si occupa di un settore diverso. Il Presidente è quindi a capo di tutta l'amministrazione.

b) Promulga le leggi approvate dal Consiglio.

La Giunta ha una funzione amministrativa, quindi emana regolamenti. Questa forma di governo è caratterizzata dal principio del "simul stabunt simul cadent": se è sfiduciato il Presidente, cade anche il Consiglio, che così non è più incentivato a farlo, così come avvengoni anche le dimissioni della Giunta.

A volte il Governo interviene nei confronti delle Regioni per gravi atti contrari alla Costituzione o violazione della legge. Ha il potere di sciogliere il Consiglio Regionale.

Principio di sussidiarietà e amministrazione locale

È valido il principio di sussidiarietà, che prevede che l'amministrazione deve essere collocata al livello più vicino possibile ai cittadini. Quindi la potestà amministrativa è attribuita ai Comuni. Solo in caso che il Comune non riesca a garantire in modo efficace ed efficiente il servizio (un servizio unitario), si passa la livello successivo. Non è necessariamente un sistema uniforme, ma differenziabile in base alle esigenze. Comunque il servizio deve essere adeguato, efficace. Quindi l'amministrazione pubblica è principalmente di tipo locale.

Federalismo fiscale e finanza pubblica

A regolarla è l'articolo 119 della Costituzione. C'è autonomia di entrata e di spesa, ma i nuovi tributi devono essere stabiliti da legge statale. Il tutto nel rispetto del principio dell'equilibrio di bilancio. In base al federalismo fiscale, ogni ente territoriale ha propri entrate e tributi, con compartecipazione al gettito dei tributi statali riferiti al loro territorio. È previsto che le Regioni più ricche ricevano più denaro, dato che è un processo che si applica in percentuale. Il federalismo fiscale incentiva la responsabilizzazione. Lo Stato coordina la finanza pubblica e il sistema tributario, con potestà legislativa esclusiva. Attua una perequazione delle risorse finanziarie a favore dei territori con minori entrate (lo fa dando dei fondi, ma non decidendo il loro uso). Può anche agire con interventi speciali. La regola prevede che gli enti locali possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento, con necessaria contestuale definizione di piani di ammortamento. Inoltre devono rispettare i vincoli europei.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini dello Stato Regionale in Italia?
  2. Le origini dello Stato Regionale risalgono al 1948, con la Costituzione che riconosce le autonomie locali e promuove il decentramento amministrativo, pur mantenendo l'unitarietà dello Stato.

  3. Come si è evoluto il sistema delle Regioni a Statuto speciale e ordinario?
  4. Nel 1948 furono create le 5 regioni a Statuto speciale, mentre le regioni a statuto ordinario furono istituite più tardi, con un trasferimento di funzioni amministrative e del personale nel 1977, seguito da riforme per accrescere la loro importanza.

  5. Quali sono le principali autonomie delle Regioni italiane?
  6. Le Regioni italiane godono di autonomia legislativa, amministrativa, politica e finanziaria, con la possibilità di emanare leggi, gestire l'amministrazione locale e avere un proprio statuto regionale.

  7. Come funziona l'autonomia politica delle Regioni?
  8. L'autonomia politica delle Regioni prevede un Consiglio Regionale eletto direttamente dal popolo con potere legislativo e un Presidente della Regione, anch'esso eletto direttamente, che guida la Giunta e promulga le leggi.

  9. In che modo è regolata l'autonomia finanziaria delle Regioni?
  10. L'autonomia finanziaria è regolata dall'articolo 119 della Costituzione, che prevede autonomia di entrata e spesa, con tributi stabiliti da legge statale e un sistema di federalismo fiscale che incentiva la responsabilizzazione e la perequazione delle risorse.

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