Concetti Chiave
- Il sistema radiotelevisivo italiano è nato ufficialmente nel 1954 con la programmazione televisiva in bianco e nero, sebbene i primi tentativi risalgano al 1939.
- Fino agli anni '70, la trasmissione televisiva era un monopolio statale gestito da Eiar per la radio e Rai per la televisione.
- Dal 1976, una sentenza della Corte Costituzionale ha permesso la trasmissione televisiva locale e nazionale, portando alla nascita di Mediaset.
- Nel 2001, il panorama televisivo si è ampliato con l'aggiunta di Lasette (La7) e MTV, creando un terzo polo nel sistema televisivo italiano.
- La legge Gasparri e il digitale terrestre sono stati introdotti per regolamentare i ricavi e promuovere il pluralismo delle reti televisive.
L'inizio del sistema radiotelevisivo
Il sistema radiotelevisivo italiano ha cominciato la sua ascesa nel 1954 con la programmazione dei primi programmi televisivi in bianco e nero, ma ci furono già stati altri tentativi nel 1939 a Torino.
Fino agli anni ’70 la diffusione dei programmi televisivi poteva essere fatta solo dallo Stato, tramite due enti fondamentali:
• Eiar, per quanto riguardava la radio.
• Rai, per quanto riguardava la televisione.
Dal 1976 viene concessa in una sentenza della Corte Costituzionale, la possibilità di trasmissioni televisive a livello locale e nazionale.
Da una situazione di monopolio con un solo ente televisivo si crea una situazione di duopolio con due soli venditori, a cui si aggiunge la Mediaset
Dal 2001, poi, possiamo arrivare ad una situazione di terzo polo con l'aggiunta di Lasette (La7) ed MTV.
Regolamentazione e digitale terrestre
Dal 2002 l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha il compito di controllare l'articolo 21, stabilisce un tetto massimo per la raccolta pubblicitaria e i limiti antitrust ovvero l'impossibilità di concessioni in moneta al fine di non superare il possedimento di più del 20% delle reti.
Successivamente con la legge Gasparri, si pone inoltre un limite di ricavi per ciascun soggetto sul totale dei ricavi totali e viene creato il digitale terrestre per contrastare il mancato pluralismo delle reti televisive.