Concetti Chiave
- La sovranità popolare in Italia è esercitata sia attraverso la democrazia diretta, come i referendum, sia tramite la democrazia rappresentativa, con l'elezione dei rappresentanti parlamentari.
- La distanza percepita tra il popolo e i suoi rappresentanti politici ha portato a una crescente insoddisfazione e all'esplorazione di nuove forme di partecipazione, come la democrazia online.
- I partiti politici, riconosciuti dalla Costituzione, sono associazioni private che mirano a influenzare la politica nazionale attraverso programmi specifici e la partecipazione alle elezioni.
- Il sistema elettorale italiano è misto, combinando elementi maggioritari e proporzionali, per eleggere i membri delle due Camere del Parlamento.
- Gli strumenti di democrazia diretta, come il diritto di petizione e il referendum, permettono ai cittadini di partecipare attivamente alla vita politica, esprimendo volontà su leggi e politiche.
Indice
Principi della democrazia italiana
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul principio della sovranità popolare
• Democrazia diretta: il popolo decide direttamente su determinate questioni
• Democrazia indiretta o rappresentativa: il popolo elegge i propri rappresentanti che dirigono la politica dello Statou
• Il nostro paese e mettere quelli istituti di democrazia diretta come il referendum, ma privilegia il principio della rappresentanza politica
—> in Italia il popolo elegge sono i membri del parlamento; il capo dello Stato è scelto delle camere e il governo viene formato su iniziativa del presidente della Repubblica
Rappresentanza politica e insoddisfazione
• Il criterio della rappresentanza politica si applica anche nei comuni e nelle regioni: si parla di circuito democratico in relazione al fatto che gli organi dello Stato hanno tutti una base democratica, anche se esercitata in modo diverso.
• Viene sempre più percepita la distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti
—> Ciò ha determinato una insoddisfazione verso il mondo politico, definito come casta, e il conseguente stimolo a studiare forme alternative di partecipazione popolare (come la web Democracy)
Un problema della democrazia è quello di stabilire quale sia la vera volontà popolare in quanto vi sono ideali e interessi molto diversi
—> Per questo motivo ci si affida al criterio della maggioranza (ciò comporta che una parte dei cittadini rimanga insoddisfatta delle scelte operate)
Partiti politici e finanziamento
Articolo 49 della costituzione afferma: “tutti cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale“
—> riconosce ai cittadini il diritto di costituire partiti politici e di aderirvi
I partiti politici sono associazioni non riconosciute, che si ispirano a una propria ideologia e perseguono determinati interessi.
Essi si propongono, attraverso uno specifico programma, la determinazione dell’indirizzo politico ed economico del paese.
Sotto il profilo giuridico i partiti sono associazioni private caratterizzate dal fatto di avere prima lentamente funzioni pubbliche: infatti si propongono la conquista del potere politico intervenendo nelle operazioni elettorali attraverso la presentazione di liste di candidati.
Il finanziamento dei partiti
Il 1974 venne introdotto in Italia una legge che prevedeva il finanziamento pubblico dei partiti politici, in proporzione al loro peso elettorale; lo scopo di questa legge era di evitare fenomeni di corruzione che però si verificarono comunque.
Nel 1993 la legge venne abrogata.
Evoluzione dei partiti in Italia
• I primi partiti a sorgere in Europa furono nel corso del settecento in Gran Bretagna, entrambi rappresentanti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia
• Sulla scia dell’esperienza inglese si costituirono altri partiti nel resto d’Europa, denominati partiti dei notabili perché non avevano rapporti con la popolazione
• Con la diffusione del suffragio universale nacquero i partiti di massa che intendevano rappresentare ampie fasce di popolazione appartenente diverse categorie sociali
• I partiti politici in senso moderno ebbero origine a partire dal 1892 con la nascita del partito socialista Italiano
1. Prima Repubblica: il periodo compreso tra la nascita della Repubblica e il 1992, caratterizzata da governi formati da partiti di centro.
2. Seconda Repubblica: periodo che va dallo scandalo Tangentopoli (serie di indagini giudiziarie che portarono a galla un prestissimo mondo di corruzione politica), caratterizzata dalla tendenza dei partiti italiani a unirsi in coalizioni
3. Terza Repubblica: a partire dal 2013 partiti protagonisti della seconda Repubblica hanno subito un calo di consensi in sede elettorale a favore di nuove informazioni e di una nuova era politica
Diritto di voto e caratteristiche
La nomina da parte dei cittadini dei propri rappresentanti nelle istituzioni dello Stato avviene attraverso il voto.
L’articolo 48 della costituzione afferma: «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge».
I caratteri del voto
In Italia esiste dal 1946 e il suffragio universale in base alle quali il diritto di voto appartiene a tutti cittadini maggiorenni, indipendentemente dal ceto, dal censo e dal sesso.
Il voto é:
• Un dovere civico perché lo dobbiamo esercitare per senso di solidarietà politica
• Personale perché a votare bisogna andare di persona
• Uguale perché tutti voti hanno lo stesso valore
• Libero perché nessuno deve subire coercizioni al momento del voto
• Segreto perché quando ci vediamo siamo soli nella cabina elettorale
Voto degli italiani all'estero
Il voto degli italiani residenti all’estero
I nostri concittadini che vivono all’estero possono votare per corrispondenza; a tale scopo i consolati italiani inviano a ogni lettore un plico con il certificato elettorale e altri documenti necessari al voto
• Elezioni politiche: tramite le quali il popolo elegge i propri rappresentanti in parlamento
• Elezioni amministrative: per la nomina dei rappresentanti del popolo negli organismi locali
• Elezioni europee: con cui vengono scelti i componenti del parlamento dell’Unione europea
—> L’insieme dei cittadini ai quali é riconosciuto il diritto di voto costituisce il corpo elettorale: di esso fanno parte le cittadine e cittadini maggiorenni, anche se residenti all’estero.
• Spetta ai comuni, tramite gli uffici elettorali, il compito di tenere aggiornate le liste elettorali, in cui sono iscritti cittadini con diritto di voto le persone che intendono esercitare il diritto di voto devono recarsi presso il seggio elettorale cui sono assegnati all’interno del proprio comune (ogni seggio è costituito da un presidente, un segretario ed a tre o quattro scrutatori)
• Per votare occorre eseguire al presidente del seggio la tessera elettorale e un documento di identità
• Una volta ricevuta la scheda bisogna recarsi nella cabina elettorale che è protetta in modo da consentire la segretezza del voto
• Una volta votato, l’elettore deve consegnare la scheda al presidente che la inserisce nelle urne
• Non sono considerate valide le schede bianche, cioè prive di qualsiasi contrassegno e le schede nulle, cioè quelle in cui sono presenti segni non corrispondenti a quelli richiesti dalla niente
I sistemi elettorali e la legge elettorale italiana
Un sistema elettorale è l’insieme delle norme attraverso le quali si svolgono le elezioni e che ne disciplinano gli effetti
Per lo svolgimento delle elezioni parlamentari il territorio di uno Stato viene suddiviso in collegi elettorali, i quali possono essere:
• Uninominali se sono destinati ciascuno all’elezione di un solo parlamentare
• Plurinominali se in ognuno si procede all’elezione di più parlamentari
Nel sistema proporzionale, in cui operano collegi plurinominale, la ripartizione tra i diversi candidati di seggi disponibili in parlamento avviene in proporzione ai voti ricevuti da ciascuno
• Sistema proporzionale puro: quando i candidati di un partito ottengono il 20% dei voti, hanno diritto al 20% dei seggi in parlamento
• Sistema proporzionale corretto: quando i partiti che non raggiungono una percentuale minima di voti a livello nazionale sono esclusi dall’accesso al parlamento
Nel sistema maggioritario, basato sui collegi uninominali, in ogni collegio viene eletto il candidato che nessuna ottenuto il maggior numero di voti
• Il sistema proporzionale rispetto a quello maggioritario hai il vantaggio di una maggiore rappresentatività, ma è portatore di instabilità politica.
• Il sistema maggioritario al contrario è caratterizzato da maggiore selettività
Il sistema elettorale italiano a carattere misto in quanto è un terzo dei parlamentari viene eletto con sistema maggioritario e due terzi con sistema proporzionale
• Per le elezioni della camera dei deputati sono previsti 232 con leggi uninominali, in cui ogni partito o coalizione può presentare un proprio candidato e viene eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti (altri 386 seggi vengono attribuiti con il sistema proporzionale)
• Per quanto riguarda le elezioni del Senato, sono previsti 102 collegi uninominali in cui ottiene il seggio il candidato con il numero maggiore di voti (altri seggi sono attribuiti con il sistema proporzionale basato su 207 collegi plurinominali)
Democrazia diretta e referendum
Nel nostro ordinamento la democrazia si manifesta in modo diretto attraverso il diritto di petizione, l’iniziativa legislativa popolare e il referendum.
L’articolo 50 della costituzione afferma: “tutti cittadini possono rivolger e petizioni alle camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità “
La petizione corrisponde una richiesta scritta con cui uno o più cittadini, le cui firme devono essere autenticate, si rivolgono alle camere in relazione a materie di pubblico interesse
Il popolo può presentare proposte di legge al parlamento, purché l’iniziativa sia promossa da almeno 50.000 cittadini (articolo 71, secondo comma)
• Il referendum abrogativo è una votazione attraverso la quale il popolo è chiamato a pronunciarsi sull’opportunità di mantenere in vita una determinata legge o una parte di essa
• La richiesta di referendum abrogativo può essere presentata da cinque consigli regionali o da 500.000 elettori, in questo ultimo caso i promotori del referendum devono presentare la richiesta alla corte di cassazione e raccogliere le firme necessarie entro tre mesi
La corte di cassazione esamina la regolarità delle firme (controllo formale) e se questa verifica da esito positivo, inoltra la richiesta di referendum la corte costituzionale, che deve valutare l’ammissibilità del quesito (controllo sostanziale) alla luce di quanto disposto dalla costituzione
—> il referendum non è ammesso se è in contrasto con la costituzione
L’articolo 75 nel secondo comma afferma: “non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione e ratificare trattati internazionali “
Per l’istituto del referendum il nostro ordinamento prevede un doppio quorum.
Il referendum risulta infatti valido se vi partecipa la maggioranza degli elettori aventi diritto (il cosiddetto quorum costitutivo) e in questo caso, realizzerai suoi effetti di abrogazione se il numero dei si costituisce la maggioranza dei voti validamente espressi (quorum deliberativo)
Molto spesso le obiettive del referendum non viene raggiunto, soprattutto per l’elevato astensionismo e il conseguente mancato raggiungimento del quorum costitutivo
Sei una legge di revisione costituzionale viene approvata dalle camere, in seconda votazione, con la maggioranza assoluta ma non con quella dei due terzi dei componenti, l’articolo 138 prevede che, entro tre mesi dalla sua pubblicazione, un quinto dei componenti di una camera, o 500.000 elettori ovvero cinque consigli regionali, possono richiedere un referendum costituzionale, in cui si consulta il corpo elettorale sull’opportunità o meno di confermare quella legge.
Ogni regione italiana ha un proprio statuto che ne determina i principi di organizzazione e di funzionamento.
—> Tale atto normativo può essere approvato e modificato dal consiglio regionale sottoposto a referendum popolare se entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne facciano richiesta
• un 50º degli elettori della regione
• un quinto dei componenti del consiglio regionale
Partecipazione consapevole e cittadinanza attiva
La partecipazione consapevole alla vita della comunità
Con l’espressione cittadinanza attiva si indica la partecipazione consapevole di una persona alla vita politica il suo pieno inserimento nella rete dei diritti dei doveri che caratterizzano il suo essere cittadino
• Il desiderio di vivere attivamente la propria condizione di cittadino può essere stimolato da motivazioni personali diversi in relazione agli interessi e alle competenze e alle caratteristiche della comunità
—> Per questo motivo è più frequente il caso in cui questa positiva espirazione porti ad aderire ad organizzazioni senza scopo di lucro, Che riescono a indirizzare verso obiettivi concreti e realizzabili le energie di tante persone
La partecipazione diretta dei cittadini ad attività di pubblica utilità, coordinata dalle istituzioni, si inquadra nel principio di sussidiarietà di cui l’articolo 118, nel quarto comma afferma: “ stato, regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà“
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale su cui si basa la Repubblica Italiana?
- Come si percepisce la distanza tra cittadini e rappresentanti politici in Italia?
- Quali sono le caratteristiche del diritto di voto in Italia?
- Quali strumenti di democrazia diretta sono previsti dall'ordinamento italiano?
- Cosa prevede il principio di sussidiarietà secondo la Costituzione italiana?
La Repubblica Italiana è fondata sul principio della sovranità popolare, che si manifesta attraverso la democrazia diretta e indiretta.
La distanza tra cittadini e rappresentanti politici è percepita in aumento, causando insoddisfazione verso il mondo politico e stimolando la ricerca di forme alternative di partecipazione popolare.
Il diritto di voto in Italia è personale, uguale, libero e segreto, ed è considerato un dovere civico. È garantito a tutti i cittadini maggiorenni, indipendentemente da ceto, censo e sesso.
Gli strumenti di democrazia diretta in Italia includono il diritto di petizione, l'iniziativa legislativa popolare e il referendum abrogativo.
Il principio di sussidiarietà prevede che lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni favoriscano l'iniziativa autonoma dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale.