Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Tra il XIX e il XX secolo, si sono verificate tre ondate di democratizzazione, caratterizzate da transizioni politiche significative.
  • La prima ondata (1828-1926) ha visto progressi come la concessione della cittadinanza ai nativi negli USA e il diritto di voto alle donne.
  • La seconda ondata (1943-1962) ha seguito la sconfitta di regimi autoritari, portando a cambiamenti verso stati liberal-democratici.
  • La terza ondata iniziò nel 1974 con la caduta di regimi autoritari in Portogallo, Grecia e Spagna, culminando in nuove costituzioni.
  • La transizione politica spesso comporta la ristesura costituzionale, ma il processo deve essere democratico per sancire una vera discontinuità con il passato.

Indice

  1. Le tre ondate di democratizzazione
  2. La seconda ondata e i regimi autoritari
  3. La terza ondata e la transizione costituzionale
  4. Il ruolo della carta costituzionale

Le tre ondate di democratizzazione

Tra la seconda metà del XIX secolo e il novecento si susseguirono tre ondate di democraticizzazione.

La prima ondata di democratizzazione si estese dal 1828 al 1926. Essa fu caratterizzata dalla graduale evoluzione del sistema politico e fu in quest’ambito che, per la prima volta, negli USA si concesse la cittadinanza ai nativi (1870) e il voto alle donne (1920).

La seconda ondata e i regimi autoritari

La seconda ondata si estese dal 1943 al 1962. Essa fu caratterizzata dalla sconfitta militare di molti regimi autoritari (in particolare quello fascista, nazista e socialista). Gli stati coinvolti in questa seconda ondata furono interessati dal passaggio da regimi liberal-democratici a forme di stato nuovamente autocratica.

La terza ondata e la transizione costituzionale

La terza ondata, infine, ebbe inizio il 25 aprile 1974, giorno in cui in Portogallo cadde il regime di Salazar (rivoluzione dei Garofani). Poco dopo (luglio 1974) venne meno anche la cosiddetta «dittatura dei colonnelli» in Grecia. L’anno successivo si verificò la caduta dell’ultimo regime totalitario ancora in piedi in Europa: la forma di stato autoritaria di Fransisco Franco (procedimento culminato con l’adozione della Costituzione spagnola del 1978).

Il ruolo della carta costituzionale

I processi di transizione sono caratterizzato da un’infinità di variabili e ciò ne rende incerto l’esito. Spesso, la transizione politica è accompagnata dalla ristesura della Costituzione dell’ordinamento in cui la transizione ha luogo: a questo proposito si parla di «transizione costituzionale».

La carta costituzionale si pone come elemento fondamentale per sancire la discontinuità con il regime politico vigente in passato. Affinché essa abbia questo ruolo è necessario che il processo costituente sia stato democratico (attraverso un sistema di coinvolgimento popolare). In Marocco, Algeria e Giordania i processi di democraticizzazione non hanno avuto luogo dal basso verso l’alto (come avvenuto in Tunisia), ma dall’alto verso il basso (attraverso l’imposizione del sovrano del dettato costituzionale).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della prima ondata di democratizzazione?
  2. La prima ondata di democratizzazione, dal 1828 al 1926, fu caratterizzata dalla graduale evoluzione del sistema politico, con eventi significativi come la concessione della cittadinanza ai nativi negli USA nel 1870 e il voto alle donne nel 1920.

  3. Come si è manifestata la seconda ondata di democratizzazione?
  4. La seconda ondata, dal 1943 al 1962, vide la sconfitta di molti regimi autoritari, come quelli fascista, nazista e socialista, e il passaggio di alcuni stati da regimi liberal-democratici a forme di stato autocratiche.

  5. Qual è il ruolo della carta costituzionale nei processi di transizione democratica?
  6. La carta costituzionale è fondamentale per sancire la discontinuità con il regime politico passato, e il suo ruolo è efficace solo se il processo costituente è stato democratico, coinvolgendo il popolo.

Domande e risposte

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