Mohamed Labidi 99
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4,7 / 5

Concetti Chiave

  • La Costituzione italiana può essere modificata attraverso una procedura di revisione costituzionale, più complessa di una legge ordinaria.
  • La proposta di revisione può essere presentata solo dal Parlamento o dal Governo e deve essere approvata due volte da ciascuna Camera.
  • Tra le due votazioni parlamentari deve passare un periodo minimo di tre mesi, permettendo una discussione approfondita.
  • Se approvata con una maggioranza qualificata di due terzi, la modifica entra direttamente in vigore.
  • Se approvata solo con maggioranza assoluta, può essere sottoposta a referendum entro tre mesi su richiesta di parlamentari, elettori o consigli regionali.

Indice

  1. Revisione della Costituzione
  2. Procedura di revisione costituzionale

Revisione della Costituzione

Nel nostro sistema costituzionale, anche la Costituzione può essere oggetto di revisione, ossia possono essere modificate, in tutto o in parte, le norme di cui è composta.

Dal 1948, anno in cui la Costituzione è entrata in vigore, a oggi, sono già state modificate diverse norme della Costituzione.

Procedura di revisione costituzionale

Poiché la nostra Costituzione è rigida, la procedura di revisione costituzionale ha caratteristiche diverse rispetto alla procedura di modifica di una legge ordinaria e viene detta aggravata (art. 138 Cost.) proprio per sottolineare il fatto che essa è più lunga e complessa della procedura ordinaria con cui il Parlamento adotta normalmente le sue leggi.

Le caratteristiche principali di questa procedura sono le seguenti:

- la proposta di legge può prevenire esclusivamente dal Parlamento stesso o dal Governo;

- il testo di legge deve essere approvato due volte da ogni Camera;

- tra la prima e la seconda votazione deve intercorrere un periodo di tempo non inferiore a tre mesi. Ciò comporta tempi di discussione più lunghi, giustificati dal fatto che oggetto di revisione o integrazione è proprio la legge fondamentale dello Stato;

- se il testo di legge viene approvato a maggioranza qualificata, cioè con i due terzi dei voti di senatori e deputati, la legge sarà considerata approvata in via definitiva ed entrerà pertanto in vigore;

- nel caso in cui, invece, ottenesse la maggioranza assoluta, la legge potrebbe essere sottoposta, entro tre mesi dalla sua approvazione, a un referendum, su richiesta degli stessi parlamentari (almeno un quinto) oppure di 500.000 elettori o di 5 consigli regionali.

In tale ipotesi la legge entrerà in vigore solo se la maggioranza dei cittadini voterà a favore.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community