Concetti Chiave
- La pratica dell'utero in affitto solleva questioni etiche e legali complesse, trasformando la vita in una merce contrattabile con scambi di proprietà.
- Agenzie di "baby brokers" negli Stati Uniti sfruttano tecniche di procreazione moderna, offrendo soluzioni a coppie sterili e donne in difficoltà economica.
- Esistono dilemmi giuridici su chi debba essere considerata la madre legale: la donatrice del seme o la donna che partorisce il bambino.
- La scienza moderna non solo pone problemi morali, ma sfida anche i concetti e gli strumenti giuridici tradizionali utilizzati per organizzare la vita umana.
- La bioetica è vista come l'applicazione dell'etica tradizionale al mondo vivente, ma le nuove scoperte biologiche mettono in crisi le concezioni etiche tradizionali.
Il problema dell'"utero in affitto"
Ancor più evidente è la contraddizione implicita ai casi di "utero in affitto". Come ci spiega Gianna Milano nel libro Bioetica. Dalla A alla Z: «Ci sono altri casi in cui invece la vita diventa merce "per contratto", in cui sono previsti scambi di proprietà. Sono i bambini nati da "madri per conto terzi" o surrogate, partoriti da donne che dietro compenso accettano di farsi inseminare artificialmente (con entrambi i gameti o uno solo, maschile o femminile, dei committenti) e di consegnare il neonato alla nascita. Sono ormai diverse le agenzie di "baby brokers" negli Usa che sfruttano le possibilità delle nuove tecniche di procreazione, la disperazione delle coppie sterili e le necessità economiche di donne disposte a "prestare" il proprio utero a clienti desiderosi di diventare genitori e pronti a pagare qualsiasi cifra». In questo caso come può intervenire il diritto a sciogliere la matassa? La madre del nascituro sarà la donna che ha prestato il seme o la donna che ha ospitato nel suo corpo la genesi della vita? Come vedete, la scienza moderna non apre solo problemi morali, così com'è sempre accaduto, ma mette in discussione gli strumenti concettuali e giuridici con cui l'uomo ha faticosamente cercato di ordinare la sua esistenza.È evidente allora che i valori morali non possono essere dedotti dalle conoscenze scientifiche, ma che, al contrario, debba essere una valutazione autonoma a stabilire gli obiettivi della scienza stessa.
Il concetto di bioetica più comunemente accettato è allora quello che la considera come l'etica tradizionale applicata a un particolare campo di indagine, e cioè al mondo vivente.
Bisogna però precisare che nell'esaminare i problemi bioetici, sono proprio alcune concezioni etiche tradizionali a entrare in crisi, dal momento che le nuove conoscenze biologiche portano a considerare il fenomeno della vita in modo diverso da quello tradizionale.
Domande da interrogazione
- Qual è la contraddizione implicita nei casi di "utero in affitto"?
- Quali sono le sfide legali e morali sollevate dalla pratica dell'"utero in affitto"?
- Come influiscono le nuove conoscenze biologiche sulle concezioni etiche tradizionali?
La contraddizione risiede nel fatto che la vita diventa una merce "per contratto", con scambi di proprietà, dove i bambini nati da madri surrogate sono consegnati ai committenti dietro compenso.
Le sfide includono la determinazione di chi sia la madre legale del nascituro e la messa in discussione degli strumenti concettuali e giuridici tradizionali.
Le nuove conoscenze biologiche portano a considerare il fenomeno della vita in modo diverso, mettendo in crisi alcune concezioni etiche tradizionali.