Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il principio di buonafede nel diritto internazionale include il criterio di non contraddizione, ragionevolezza ed equità, influenzando le regole interpretative.
  • Esiste un obbligo di cooperazione tra stati, come dimostrato dal caso del Lago Lanoux tra Francia e Spagna, evidenziando la gestione condivisa delle risorse.
  • La buonafede funge da criterio fondamentale per l'obbligo di negoziazione e collaborazione tra stati.
  • Elementi come affidamento, acquiescenza, proporzionalità e non contraddizione derivano dal principio di buonafede, con alcune riconosciute nel diritto dei trattati.
  • Il principio di buonafede sostiene disposizioni del diritto dei trattati, come il "pacta sunt servanda", legato a ragionevolezza e non contraddizione.

Indice

  1. Principio di buonafede nel diritto internazionale
  2. Articolazioni del principio di buona fede

Principio di buonafede nel diritto internazionale

Dall'applicazione del principio di buonafede nel diritto internazionale scaturiscono il criterio di non contraddizione (estoppel), di ragionevolezza e di equità. Esso, dunque, comprende una pluralità di regole interpretative.
Il principio della buona fede si coniuga con l’obbligo di cooperazione tra gli stati, come è stato più volte ribadito dalla CIG (ad esempio nella causa arbitrale tra Francia e Spagna relativa al Lago Lanoux del 1957, in cui è stata rilevata l’esistenza di un obbligo generale di cooperazione tra più stati nella gestione dei corsi d’acqua condivisi).

Il principio di buona fede, dunque, viene utilizzato al contempo come criterio costitutivo e integrativo dell’obbligo di negoziazione e collaborazione.

Articolazioni del principio di buona fede

Ulteriori articolazioni del principio di buona fede sono l’affidamento, l’acquiscienza, la proporzionalità e la non contraddizione, alcune delle quali trovano persino un’autonoma codificazione nell’ambito del diritto dei trattati e della responsabilità internazionale.
Con riferimento al diritto dei trattati, si può sostenere che tutte le disposizioni relative alle cause di invalidità, estinzione o sospensione dei trattati trovino fondamento nel principio di buona fede:

- la disposizione secondo cui «pacta sunt servanda», prevista dall’art. 26 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, trova applicazione proprio grazie alle articolazioni del principio di buona fede, in particolare nei criteri di ragionevolezza e di non contraddizione;

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