francesca_zipoli
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Concetti Chiave

  • L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, dove la sovranità appartiene al popolo e viene esercitata nei limiti della Costituzione.
  • I diritti inviolabili dell'uomo sono riconosciuti e garantiti dalla Repubblica, indipendentemente dall'emanazione di norme statali, evidenziando l'importanza della solidarietà politica, economica e sociale.
  • Il principio di uguaglianza stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, spingendo la Repubblica a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano questo diritto.
  • Il diritto al lavoro è riconosciuto e promosso dalla Repubblica, che si impegna a creare condizioni adeguate affinché questo diritto diventi effettivo per tutti i cittadini.
  • La Repubblica italiana è indivisibile, ma promuove le autonomie locali attraverso il decentramento amministrativo, consentendo a Regioni, Province e Comuni di gestire alcune funzioni pubbliche in modo autonomo.

Indice

  1. Principi fondamentali della Repubblica
  2. Diritti inviolabili e doveri
  3. Uguaglianza e rimozione degli ostacoli
  4. Diritto al lavoro
  5. Autonomie locali e decentramento
  6. Tutela delle minoranze linguistiche
  7. Rapporti tra Stato e Chiesa
  8. Libertà di culto
  9. Promozione della cultura e tutela del patrimonio
  10. Ripudio della guerra
  11. La bandiera italiana

Principi fondamentali della Repubblica

“Art.1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Repubblica è un termine che indica il tipo di organizzazione nel quale il Capo dello stato esercita i suoi poteri per delega del popolo e, soprattutto, per un tempo determinato;

Democratica significa che tutto il popolo partecipa alle scelte politiche (nelle forme e nei limiti indicati dalla Costituzione);

Fondata sul lavoro, con questa espressione i costituenti hanno introdotto il principio lavorista nella carta costituzionale.

Diritti inviolabili e doveri

“Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

I diritti di cui godiamo ci vengono attribuiti dallo Stato attraverso l’emanazione di norme giuridiche. Tuttavia, ci sono diritti che non hanno bisogno di essere attribuiti dallo Stato perché nascono con l’uomo e per tale ragione sono da considerare inviolabili.

Diritti inviolabili: diritto alla vita, diritto alla libertà personale, diritto di associazione, di religione...

Uguaglianza e rimozione degli ostacoli

“Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Il primo comma stabilisce che le leggi non debbono operare discriminazioni tra i cittadini accordando ad alcuni ingiustificati privilegi e gravando altri di ingiustificati oneri.

Tuttavia, il fatto che formalmente la legge non possa operare discriminazioni non garantisce che sostanzialmente tali discriminazioni non vi siano. Per esempio, formalmente tutti abbiamo diritto di frequentare l’Università o di rivolgerci a un giudice con l’assistenza di un bravo avvocato. Ma se non abbiamo denaro sufficiente per pagare l’iscrizione all’Università o la parcella dell’avvocato, questi diritti è come se non li avessimo.

Il secondo comma interviene imponendo agli organi della Repubblica di operare affinché siano rimosi gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono alle persone di godere pienamente dei propri diritti. Viene così affermato il principio di uguaglianza sostanziale.

Diritto al lavoro

“Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto...”

L’espressione diritto al lavoro è stata infatti impiegata solo per sottolineare quanto la Costituzione ritenga importante il problema dell’occupazione. Lo Stato, può e deve intervenire, stabilisce la Costituzione, per promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro.

Autonomie locali e decentramento

“Art. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.”

Nel complesso il significato della norma è il seguente: l’Italia è una Repubblica indivisibile, ma alcune funzioni pubbliche possono essere assegnate a Regioni, Province e Comuni che potranno gestirle in modo autonomo, cioè secondo le proprie scelte.

Tutela delle minoranze linguistiche

“Art. 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.”

Sul territorio italiano sono presenti diverse minoranze linguistiche (Valle d’Aosta, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia). Con questa norma i costituenti hanno mutato radicalmente orientamento rispetto al passato regime fascista che si era particolarmente impegnato alla cancellazione delle diverse realtà etniche presenti sul territorio italiano.

Rapporti tra Stato e Chiesa

“Art.7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.”

Nel 1870 le truppe italiane entravano a Roma completando l’unità della Nazione e ponendo fine al potere dei Papi. Il Pontefice, Pio IX, si ritirò nei palazzi vaticani e interruppe ufficialmente ogni rapporto con lo Stato italiano.

Nel 1929 il Governo fascista operò una conciliazione con la Santa Sede che venne ufficialmente consacrata dalla firma dei Patti Lateranensi.

Caduto il fascismo, l’Assemblea costituente si trovò a dover ridefinire i rapporti tra la Repubblica e la Chiesa. E su questo tema si aprì subito un dibattito tra laici e cattolici. Prevalse la posizione cattolica e nella Carta costituzionale fece la sua comparsa l’articolo 7 che:

Riafferma il valore dei Patti Lateranensi;

Obbliga lo Stato italiano a concordare con la Santa Sede qualsiasi loro modifica;

Rende incostituzionale qualsiasi legge sia in contrasto con essi.

Libertà di culto

“Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.”

L’articolo 8 riconosce la libertà di culto anche per le altre confessioni religiose e stabilisce che i loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Promozione della cultura e tutela del patrimonio

“Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

10) Come si pone l'Italia nel diritto internazionale
“Art. 10 L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute...”

La Costituzione vincola lo Stato italiano a rispettare le consuetudini internazionali.

Le consuetudini internazionali sono quelle norme non scritte che si sono andate formando nel tempo attraverso la ripetizione di comportamenti tenuti nella convinzione di adempiere a un obbligo giuridico.

(Nei commi successivi la norma detta i principi fondamentali sulla condizione dello straniero in Italia, sul diritto di asilo).

Ripudio della guerra

“Art. 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

La norma ci dice che il nostro Paese rifiuta la guerra come strumento di offesa, ma non esclude che azioni belliche possano essere intraprese a scopo di difesa. Ed è proprio la funzione difensiva che legittima, anche nel nostro ordinamento, la presenza di un esercito.

La bandiera italiana

“Art. 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.”

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della scelta repubblicana, democratica e lavorista nella Costituzione italiana?
  2. L'Italia è definita come una Repubblica democratica fondata sul lavoro, dove la sovranità appartiene al popolo e viene esercitata nei limiti della Costituzione. Questo sottolinea l'importanza del lavoro e della partecipazione popolare nelle decisioni politiche.

  3. Come vengono riconosciuti i diritti inviolabili nella Costituzione italiana?
  4. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come individuo che nelle formazioni sociali, richiedendo l'adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale.

  5. In che modo la Costituzione italiana garantisce il principio di uguaglianza?
  6. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. La Repubblica deve rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l'uguaglianza, promuovendo il pieno sviluppo della persona umana.

  7. Cosa significa "diritto al lavoro" secondo la Costituzione italiana?
  8. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni per renderlo effettivo, sottolineando l'importanza dell'occupazione e l'intervento dello Stato per garantirlo.

  9. Come sono regolati i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica?
  10. Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono indipendenti e sovrani, con rapporti regolati dai Patti Lateranensi. Lo Stato deve concordare con la Santa Sede qualsiasi modifica a tali Patti, rendendo incostituzionale qualsiasi legge in contrasto con essi.

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