ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • Il Presidente della Repubblica ha una responsabilità politica diffusa e non risponde degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, salvo reati di alto tradimento e attentato alla Costituzione.
  • Il Parlamento in seduta comune può mettere in stato d'accusa il Presidente, che sarà giudicato dalla Corte costituzionale; un caso è stato archiviato nel 1993.
  • Per atti al di fuori delle sue funzioni, il Presidente è perseguibile come un cittadino comune, ma non durante il suo mandato.
  • Il Presidente gode di prerogative come l'insindacabilità delle opinioni espresse in carica e indennità che ne garantiscono l'indipendenza economica.
  • La controfirma ministeriale trasferisce la responsabilità politica degli atti firmati ai ministri, escludendo atti esclusivamente presidenziali.

Indice

  1. Responsabilità politica del Presidente
  2. Reati perseguibili e procedura
  3. Prerogative e indipendenza economica

Responsabilità politica del Presidente

Il Capo dello Stato non deve rendere conto delle proprie scelte ad alcun organo; ha, quindi, una responsabilità politica diffusa, perché in ogni caso è sottoposto alla sovranità popolare. Il Presidente non risponde, secondo quanto stabilito dall'Art. 90 Cost., degli atti compiuti esercitando le proprie funzioni. In tale ambito, i soli reati per cui puo' essere perseguito sono alto tradimento e attentato alla Costituzione.

Reati perseguibili e procedura

Con alto tradimento si intende una violazione dei doveri di fedeltà con atti che mettano a rischio l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato.

Con attentato alla Costituzione si indicano invece atti volti a cambiare la Costituzione o l'ordinamento dello Stato con mezzi illegali o incostituzionali.

E' compito del Parlamento in seduta comune mettere in stato di accusa il Presidente, che successivamente dovrà essere giudicato dalla Corte costituzionale. L'unica proposta di messa in stato d'accusa è stata presentata nel 1991 contro l'ex Presidente Francesco Cossiga, ma la richiesta è stata archiviata nel 1993 perché ritenuta infondata dagli organismi parlamentari competenti.

Per gli atti compiuti al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni, il Presidente è perseguibile come ogni altro cittadino. La giurisprudenza è pero' concorde nel sostenere che non si possa procedere nei suoi confronti finché resta in carica.

Prerogative e indipendenza economica

Le altre prerogative del capo dello Stato sono l'insindacabilità delle opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni, l'indennità e la dotazione, che garantiscono la sua indipendenza economica e il funzionamento degli uffici di Presidenza.

Per evitare che la responsabilità politica degli atti firmati ricada sul Presidente, la Costituzione, all'art. 89, introduce l'istituto della controfirma ministeriale, che non presuppone un controllo governativo sugli atti del Presidente, bensi' un'assunzione di responsabilità politica da parte dei ministri proponenti.

Sono esclusi dalla controfirma gli atti esclusivamente presidenziali, quali: le dimissioni, i messaggi non formali, gli atti compiuti quale presidente del Consiglio superiore della Magistratura e del Consiglio supremo di difesa.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le responsabilità del Presidente della Repubblica secondo l'Art. 90 della Costituzione?
  2. Il Presidente della Repubblica non risponde degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, salvo per alto tradimento e attentato alla Costituzione.

  3. Chi ha il compito di mettere in stato d'accusa il Presidente della Repubblica?
  4. È compito del Parlamento in seduta comune mettere in stato d'accusa il Presidente, che sarà poi giudicato dalla Corte costituzionale.

  5. Qual è il ruolo della controfirma ministeriale secondo l'Art. 89 della Costituzione?
  6. La controfirma ministeriale serve a trasferire la responsabilità politica degli atti firmati dai ministri proponenti, escludendo gli atti esclusivamente presidenziali.

Domande e risposte

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