Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Gli ordinamenti giuridici differiscono sul trattamento del negazionismo, con il Tribunale costituzionale tedesco che nega la tutela costituzionale a distorsioni della realtà storica.
  • In Italia, il negazionismo non è esplicitamente sanzionato, sebbene la legge 962/1967 punisca l'istigazione al genocidio, con dibattiti su libertà d'espressione e verità ufficiali.
  • Alcuni sostengono che punire il negazionismo protegga la dignità delle vittime di crimini contro l'umanità e contrasti il ritorno di ideologie pericolose.
  • Il legislatore italiano ha introdotto un'aggravante per reati di propaganda razzista legati alla negazione della Shoah e altri crimini, aumentando le pene.
  • La circostanza aggravante, prevista dalla legge 115/2016, non crea nuovi reati ma intensifica le pene quando la negazione è parte della propaganda o istigazione.

Indice

  1. Posizione giuridica del negazionismo
  2. Dibattito sull'ordinamento italiano
  3. Legislazione italiana e aggravanti

Posizione giuridica del negazionismo

Gli ordinamenti giuridici si sono espressi in maniera differente in merito alla posizione giuridica del negazionismo. In ambito giuridico, la distinzione fra giudizi di fatto e giudizi di valore resta praticamente incerta, se si pensa che essa è invece servita al Tribunale costituzionale tedesco (BVerfGE 90, 241, sentenza del 1994) per dichiarare non fondata la questione di legittimità della norma che autorizza il divieto preventivo di riunioni finalizzate alla negazione della persecuzione nazista degli ebrei: secondo i giudici tedeschi, le affermazioni dirette a distorcere e falsificare la realtà dei fatti non possono godere di alcuna tutela costituzionale.

Dibattito sull'ordinamento italiano

L’ordinamento italiano non ha ancora scelto di sanzionare il negazionismo (anche se la l. 962/1967 punisce l’istigazione e l’apologia di atti di genocidio). Secondo alcuni, una norma simile, oltre a costituire un limite illegittimo alla libertà di espressione, contri­bui­rebbe alla creazione di una verità ufficiale (o «verità di stato»), incompatibile con la libertà di ricerca scientifica tutelata dall’art. 33.1 Cost. A parere di altri, invece, la punizione di queste forme espressive troverebbe fondamento nella necessità di proteggere la dignità delle minoranze vittime di crimini contro l’umanità e costituirebbe un’adeguata risposta al risveglio delle ideologie che hanno portato alle passate atrocità. Non si tratterebbe – qualcuno aggiunge – di manifestazioni di opinioni, ma di sottili forme di persecuzione.

Legislazione italiana e aggravanti

Il legislatore ha invece scelto di introdurre un’apposita circostanza aggravante ai reati di propaganda di idee razziste e di istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, approvando la l. 115/2016. Essa non introduce quindi un nuovo reato, ma prevede un aumento di pena nel caso in cui la propaganda o l’istigazione – comunque commesse «in modo che derivi concreto pericolo di diffusione» – si fondino «in tutto o in parte sulla negazione della Shoah ovvero dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra», come definiti dallo Statuto della Corte penale internazionale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la posizione del Tribunale costituzionale tedesco riguardo al negazionismo?
  2. Il Tribunale costituzionale tedesco ha dichiarato che le affermazioni che distorcono e falsificano la realtà dei fatti non possono godere di tutela costituzionale, giustificando il divieto preventivo di riunioni finalizzate alla negazione della persecuzione nazista degli ebrei.

  3. Come si è espresso l'ordinamento italiano in merito al negazionismo?
  4. L'ordinamento italiano non ha ancora sanzionato il negazionismo, ma ha introdotto una circostanza aggravante per i reati di propaganda razzista e istigazione alla discriminazione, aumentando la pena se tali atti si basano sulla negazione della Shoah o di crimini contro l'umanità.

  5. Quali sono le opinioni contrastanti riguardo alla sanzione del negazionismo in Italia?
  6. Alcuni ritengono che sanzionare il negazionismo limiterebbe illegittimamente la libertà di espressione e creerebbe una "verità di stato", mentre altri sostengono che sia necessario per proteggere la dignità delle minoranze e contrastare il risveglio di ideologie pericolose.

Domande e risposte

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