Concetti Chiave
- Nel 2006, la riforma dello statuto catalano è stata approvata, ma successivamente limitata dalla sentenza del Tribunal Constitucional del 2010.
- La sentenza ha consolidato il potere dello stato centrale, spingendo la Catalogna verso un crescente movimento indipendentista a partire dal 2012.
- Nel 2013, il Parlamento catalano ha approvato una dichiarazione di sovranità, e un referendum indipendentista si è svolto nel 2014.
- Il referendum del 2017 per l'indipendenza è stato dichiarato illegale dal Governo spagnolo, portando alla reazione di Madrid con l'attivazione dell'articolo 155.
- Le tensioni tra le prerogative dello stato centrale e le aspirazioni autonomiste catalane continuano a rendere incerta la situazione politica.
Indice
La riforma dello statuto catalano
Nel 2006, la legge organica delle Cortes della Catalogna ha approvato la riforma dello statuto catalano. Il Tribunal Constitucional interviene con 7 sentenze, di cui la più importante risulta essere la sent. N 31/ 2010 con cui l’autonomia viene sensibilmente frenata in molte sue rivendicazioni e con cui si consolida ancor più il potere dello stato centrale, nonostante la sentenza non fissi espressamente i limiti delle Comunità autonome nell’esercizio delle loro competenze.
Reazioni e dichiarazioni di sovranità
La Catalogna reagisce a tale sentenza in modo rivendicativo, fino a generare un moto indipendentista nel 2012, in occasione delle elezioni regionali vinte dal partito catalanista moderato con maggioranza relativa. Nel 2013, con Risoluzione del Parlamento, viene approvata la “Dichiarazione di sovranità e del diritto di decidere del popolo della Catalogna” e nel 2014 si svolge la consulta in cui la maggioranza dei votanti si esprime a favore dell’indipendenza dallo stato centrale.
Il referendum e la risposta di Madrid
Nel 2017 si giunge al referendum per l’indipendenza che viene dichiarato illegale dal Governo spagnolo. Il Tribunale Costituzionale emette sentenze sempre di maggiore chiusura via via che il movimento indipendentista si intensifica. Nell’ottobre del 2017 con Carles Puigdemont la Catalogna emana la Dichiarazione di indipendenza della Repubblica catalana. Il Governo di Madrid, con il consenso del Senato, reagisce attivando per la prima volta l’art 155 della Costituzione, secondo cui lo Stato centrale può sostituire gli organi autonomi nell’attività esecutiva di cui sono normalmente responsabili o in parte di essa. Resta del tutto incerta la composizione della vicenda catalana.
Conflitti di competenze e insurrezioni
In sostanza, quindi, le prerogative dell’ente federale spagnolo e degli stati membri non hanno sempre come esito la creazione di un equilibrio fra le rispettive forze politiche. Com’è avvenuto in Catalogna, purtroppo, accade spesso che la cogestione delle competenze legislative e giudiziarie determini il sorgere di moti d’insurrezione sempre più violenti e incontrollabili.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la conseguenza principale della sentenza N 31/2010 del Tribunal Constitucional sulla Catalogna?
- Come ha reagito la Catalogna alla sentenza del Tribunal Constitucional?
- Qual è stata la risposta del Governo spagnolo al referendum per l'indipendenza del 2017?
La sentenza N 31/2010 ha frenato sensibilmente l'autonomia della Catalogna, consolidando il potere dello stato centrale senza fissare espressamente i limiti delle Comunità autonome.
La Catalogna ha reagito in modo rivendicativo, generando un moto indipendentista culminato nel 2012 e approvando nel 2013 la "Dichiarazione di sovranità e del diritto di decidere del popolo della Catalogna".
Il Governo spagnolo ha dichiarato illegale il referendum e ha attivato l'articolo 155 della Costituzione, sostituendo gli organi autonomi catalani nell'attività esecutiva.