Concetti Chiave
- Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, utilizzò il potere di rinvio in modo limitato, ma si impegnò in rinvii politicamente delicati.
- Ciampi esercitò un'influenza preventiva sul procedimento legislativo, condizionando così l'esercizio del potere di rinvio.
- Nonostante l'alta popolarità e la fiducia delle forze politiche, Ciampi rifiutò la rielezione per rispettare la prassi del mandato unico.
- Giorgio Napolitano fu il primo presidente italiano rieletto, accettando la rielezione per risolvere lo stallo politico del 2013.
- Napolitano, pur dichiarando inizialmente la contrarietà alla rielezione, concluse anticipatamente il secondo mandato nel 2015.
Operato politico di Ciampi e Napolitano
Carlo Azzelio Ciampi, Presidente della Repubblica italiana dal 1999 al 2006, fece uso limitato del potere di rinvio (otto casi), senza rinunciare però a rinvii politicamente delicati (per esempio, in materia di sistema radiotelevisivo e di ordinamento giudiziario). In più occasioni il presidente non esitò a esercitare un’influenza preventiva sul procedimento legislativo, così finendo col condizionare l’esercizio del potere di rinvio (il presidente i cui informali suggerimenti siano fatti propri dal Parlamento più difficilmente può poi decidere il rinvio alle Camere).
Raramente un presidente ha conservato nel tempo, come accadde a Ciampi, una così alta popolarità e al tempo stesso la fiducia delle forze politiche: al punto che, se avesse assecondato le tante proposte fattegli, sarebbe stato sicuramente rieletto.
Egli invece non accettò, sostenendo espressamente l’inopportunità di innovare la prassi consolidata del mandato unico.Venendo alla presidenza di Giorgio Napolitano, emerge innanzitutto che si è trattato del primo caso in cui un presidente è stato rieletto dopo il primo mandato. Come lui stesso aveva preannunciato nel discorso di insediamento per il secondo mandato, Napolitano ha deciso poi di porvi fine anticipata nel gennaio 2015, ritenendo di aver assolto al compito che si era dato nell’accettare la rielezione. Anche Napolitano aveva reiteratamente dichiarato, come Ciampi, di essere contrario alla rielezione.
Ma aveva infine accettato di fronte alla richiesta delle principali forze politiche, data la situazione di stallo venutasi a creare nell’aprile 2013 a seguito delle elezioni politiche del febbraio precedente.