Concetti Chiave
- Il multiculturalismo giuridico in Europa si è sviluppato a partire dalla seconda metà del XX secolo, riconoscendo spazi alle confessioni religiose diverse dalla cattolica.
- La libertà religiosa nei contesti multiculturali pone sfide, come la gestione delle festività, pratiche alimentari ed esequiali differenti.
- Gli stati europei, come la Spagna, hanno adottato misure per tutelare le minoranze religiose, es. concessioni lavorative per i musulmani durante il Ramadan.
- Nonostante i progressi, permangono difficoltà nell'accettazione di pratiche religiose come il velo islamico in Occidente.
- I Sikh affrontano problemi di sicurezza pubblica legati al copricapo e al pugnale, che non sono facilmente conciliabili con le normative vigenti.
Nozione giuridica di multiculturalismo
A partire dalla seconda metà del XX secolo, in Italia e in tutta Europa si è consolidato il concetto giuridico di multiculturalismo. Esso attiene all’accoglimento riconosciuto dagli ordinamenti statali alle confessioni religiose diverse da quella comunemente più accettata: la cattolica.
La libertà religiosa viene spesso messa alla prova all’interno degli ordinamenti giuridici caratterizzati da un forte multiculturalismo: qui, spesso risulta difficile conciliare la libertà religiosa con la multiculturalità, i cui problemi riguardano le festività religiosa, la diversità di alimentazione, le differenti pratiche esequiali, ecc.
Sempre più di frequente, comunque, oggi gli stati europei tendono a riconoscere adeguata tutela alle minoranze religiose.
Negli ultimi anni, in sostanza, la multiculturalità in ambito religioso ha fatto molti passi avanti: tuttavia, devono ancora essere fatti molti passi avanti. L’argomento che in Europa trova le maggiori resistenze riguarda la pratica islamica di indossare il velo, non vista di buon occhio in occidente.
Soprattutto, l’ambito in cui il multiculturalismo è ancora lontano dall’essere accettato è quello della confessione religiosa dei Sikh. I fedeli sono tenuti a indossare in ogni momento un copricapo e a portare con sé un pugnale: ciò crea enormi problemi legati alla sicurezza pubblica; il pugnale è considerato un’arma da taglio e l’uso costante del copricapo impedisce loro, ad esempio, di indossare il casco.