Concetti Chiave
- L'interpretazione del negozio giuridico mira a determinare gli effetti che il negozio è idoneo a produrre, valutandoli secondo criteri legali.
- Esistono regole di interpretazione soggettiva, che considerano il punto di vista dei soggetti coinvolti, e oggettiva, utilizzate quando l'interpretazione soggettiva non è sufficiente.
- L'art. 1366 introduce il principio dell'affidamento, che richiede di interpretare i contratti secondo buona fede, considerando il significato delle parole per entrambe le parti.
- Il principio della conservazione del negozio (art. 1367) suggerisce di interpretare il negozio in modo da conferirgli effetti validi.
- Art. 1371 stabilisce una regola finale: se tutte le altre interpretazioni falliscono, il negozio va inteso nel senso meno gravoso per l'obbligato o nel contemperamento degli interessi.
Indice
Interpretazione del negozio giuridico
Interpretare un negozio giuridico sta a significare determinare quali effetti il negozio sia idoneo a produrre valutandolo alla stregua dei criteri legali dettati dal legislatore in tema di interpretazione.
Le regole di interpretazione si distinguono in due gruppi: a)le regole di interpretazione soggettiva, quelle dirette a ricercare il punto di vista dei soggetti del negozio (artt. 1362-1365); b) regole di interpretazione oggettiva, che intervengono quando no riesca possibile attribuire un senso al negozio nonostante il ricorso alle norme di interpretazione soggettiva (artt. 1367-1371). Sta a sé l’art. 1366 o criterio di affidamento.
Il punto di riferimento dell’attività dell’interprete deve essere il testo della dichiarazione negoziale: ma non si deve solo limitare al senso letterale delle parole; occorre ricercare attraverso un esame complessivo ed interpretando le clausole “le une per mezzo delle altre” art 1363 quale sia stato il risultato perseguito con il compimento dell’atto e quale sia stata la comune intenzione delle parti ossia il significato che le parti attribuivano all’accordo. X poterla determinare si fa riferimento al comportamento anteriore e posteriore delle parti.
Principio dell'affidamento e buona fede
In materia di contratti e di atti unilaterali tra vivi, ha importanza il principio dell’affidamento secondo cui il contratto deve essere interpretato secondo buona fede (art 1366). Tener presente il significato che il dichiarante ha dato alle parole usate, ma anche il significato che può ragionevolmente dare alle parole usate chi riceve la dichiarazione.
Principio della conservazione del negozio
Se il senso non risulti ancora chiaro, si applica il principio della conservazione del negozio (art. 1367) secondo cui il negozio deve interpretarsi nel senso in cui esso possa avere qualche effetto.
Valgono come sussidiari i ss principi:
- gli usi interpretativi (art 1368) ciò che si pratica generalmente nel luogo dove il contratto è stato concluso
- la regola secondo cui le espressioni che possono avere più sensi devono essere intese in quello più conveniente alla natura e all’oggetto del contratto
- la clausola predisposta unilateralmente si interpreta contro chi l’ha predisposta (art. 1370).
All’art 1371 si parla di regola finale, da utilizzarsi quando tutte le altre si siano dimostrate inefficienti: l’art stabilisce che il negozio deve essere inteso nel senso meno gravoso per l’obbligato se è a titolo gratuito, e nel senso che esso realizzi l’equo contemperamento degli interessi delle parti, se è a titolo oneroso.
Domande da interrogazione
- Quali sono le regole di interpretazione del negozio giuridico?
- Come si determina la comune intenzione delle parti in un negozio giuridico?
- Cosa prevede il principio della conservazione del negozio?
Le regole di interpretazione si dividono in soggettive, che cercano il punto di vista delle parti (artt. 1362-1365), e oggettive, usate quando le soggettive non bastano (artt. 1367-1371). L'art. 1366 riguarda il criterio di affidamento.
Si determina esaminando il testo della dichiarazione negoziale, interpretando le clausole "le une per mezzo delle altre" (art. 1363) e considerando il comportamento anteriore e posteriore delle parti.
Il principio della conservazione del negozio (art. 1367) prevede che il negozio debba essere interpretato in modo da avere qualche effetto, applicandosi quando il senso non è chiaro.