Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nel contratto di locatio conductio rei, il locator offre un bene al conductor per un periodo specifico, che deve essere restituito al termine.
  • Il conductor può pagare la mercede in denaro o in natura, attraverso prodotti agricoli o di allevamento.
  • Il contratto differisce dall’usufrutto, poiché non conferisce un diritto reale; il conductor può reclamare il bene solo dal locator.
  • La vendita del bene (emptio) può estinguere la locazione, a meno che non sia stato stipulato il «pactum abientum».
  • La remissio mercedis permette al conductor di non pagare il canone in presenza di iustae causae, come abitazioni infestate.

Indice

  1. Definizione e obblighi della locatio conductio rei
  2. Differenze tra locazione e usufrutto
  3. Regole romane sulla locazione

Definizione e obblighi della locatio conductio rei

Nell’ambito della locatio conductio rei, in tal caso, il locator mette a disposizione del conductor una cosa affinché egli se ne serva. Il locator si obbliga nei confronti del conductor a mettere a disposizione un bene per uno specifico lasso di tempo e, contestualmente, il conductor si obbliga a corrispondere una somma di denaro (mercede) e a restituire la cosa alla scadenza del termine previsto. Il conduttore, inoltre, è mero detentore della cosa, la quale deve necessariamente essere inconsumabile affinché possa essere restituita in uno specifico momento.

Differenze tra locazione e usufrutto

Talvolta, però, il conductor può pagare in natura, cioè tramite prodotti provenienti da un fondo rustico o da un’attività agricola o allevatoria. Tale contesto potrebbe sembrare analogo all’usufrutto: tuttavia, mentre nell’usufrutto l’usufruttuario ha un diritto reale esperibile erga omnes; in questa modalità di contratto per locazione il conductor può agire solo nei confronti del locatore affinché questi gli consenta di disporre del bene. Tale locazione può avere ad oggetto un fondo (per cui era prevista una durata quinquennale, che però poteva essere rinnovata tacitamente anno dopo anno).

Regole romane sulla locazione

Il diritto romano conteneva un brocardio che recitava: emptio tollit locatum (l’alienazione estingue la locazione). Nel caso della conduzione locazione di un immobile, come ad esempio una casa, se questo immobile fosse stato oggetto di una compravendita, il compratore era del tutto libero di non riconoscere la locazione conduzione avvenuta con il precedente proprietario, perché la compravendita (emptio) estingueva il precedente diritto di locazione. I romani introdussero però il «pactum abientum», grazie al quale chi comprava la res era tenuto a riconoscere la locazione conduzione. I romani introdussero infine la remissio mercedis, istituto secondo cui il conduttore era tenuto a pagare la mercede, sebbene in specifici casi egli potesse, sulla base di una iusta causa, non pagare il canone. Tra le iustae causae era annoverato anche il caso di «abitazioni infestate da spiriti».

In caso di evizione della res locata, il conduttore poteva agire nei confronti del locatore con l’actio conducti al fine di ottenere il risarcimento dei danni;

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza tra locatio conductio rei e usufrutto nel diritto romano?
  2. La locatio conductio rei è un contratto in cui il conductor ha solo un diritto personale nei confronti del locator, mentre nell'usufrutto l'usufruttuario ha un diritto reale esperibile erga omnes.

  3. Cosa succedeva in caso di vendita di un immobile locato nel diritto romano?
  4. La compravendita estingueva il diritto di locazione, ma grazie al "pactum abientum", il compratore era tenuto a riconoscere la locazione esistente.

  5. In quali casi il conduttore poteva non pagare la mercede secondo il diritto romano?
  6. Il conduttore poteva non pagare la mercede in presenza di una iusta causa, come nel caso di abitazioni infestate da spiriti.

Domande e risposte

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