Concetti Chiave
- Nel 2018, la Corte costituzionale italiana ha permesso ai militari di formare associazioni sindacali con restrizioni legali, ma non di aderire a sindacati esistenti.
- La Polizia di Stato, smilitarizzata dal 1981, può costituire sindacati o unirsi a quelli formati esclusivamente da poliziotti.
- Ai poliziotti è vietato lo sciopero, ma possono usufruire di permessi e aspettative sindacali.
- Le associazioni sindacali hanno evoluto la loro struttura nel tempo, passando da mestieri a categorie industriali.
- Il pluralismo sindacale, soppresso durante il fascismo, è stato ristabilito nel dopoguerra, permettendo la concorrenza tra sindacati.
Indice
Diritto sindacale per i militari
Nell’aprile 2018, la Corte costituzionale italiana ha stabilito che i militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale, a condizione di rispettare i limiti fissati dalla legge. Il giudice costituzionale riconosce ai militari l’esercizio del diritto sindacale, il quale può tuttavia essere manifestato solo in associazioni professionali a carattere sindacale da essi costituite. Resta infatti vigente il divieto di aderire ad altre organizzazioni sindacali.
Evoluzione sindacale della Polizia di Stato
Per quanto riguarda la Polizia di Stato, in passato si trattava di un corpo militare. La sua smilitarizzazione è avvenuta solo nel 1981 e, contestualmente, i numerosi limiti alla libertà sindacale dei suoi appartenenti sono stati in parte eliminati. Oggi i poliziotti possono costituire associazioni sindacali o aderire a organizzazioni già esistenti, purché si tratti di enti formati e rappresentati esclusivamente da appartenenti alla polizia. Deve quindi trattarsi di un’associazione sindacale separata, la cui esistenza è giustificata con la necessità che gli addetti alla tutela dell’ordine pubblico subiscano condizionamenti politico-sindacali.
I poliziotti non possono nemmeno ricorrere allo sciopero ma possono accedere a permessi e aspettative sindacali.
Storia e sviluppo dei sindacati
In generale, le associazioni sindacali si sono evolute nel corso del tempo. Alla fine dell’ottocento i sindacati si affermarono come organizzazioni di mestieri; poi, all’inizio del XX secolo, si riorganizzarono per categoria, cioè per ramo d’industria. Durante il regime fascista la libertà sindacale venne soppressa e la rappresentanza lavorativa fu articolata in due macrolivelli: uno orizzontale (intercategoriale e confederativo), l’altro verticale (di categoria e federativo). Per ogni categoria era riconosciuta una sola federazione per i lavoratori e una per i datori di lavoro. Il pluralismo sindacale si riaffermò solo nel secondo dopoguerra, quando fu ammessa la presenza e la concorrenza di più organizzazioni sindacali. Il pluralismo consente ai lavoratori di scegliere liberamente di aderire all’organizazione dalla quale si ritiene meglio rappresentato.
Domande da interrogazione
- Quali sono le condizioni stabilite dalla Corte costituzionale italiana per il diritto sindacale dei militari?
- Come è cambiata la libertà sindacale per la Polizia di Stato dopo la smilitarizzazione?
- Come si è evoluto il pluralismo sindacale in Italia nel corso del tempo?
La Corte costituzionale italiana ha stabilito che i militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale, ma devono rispettare i limiti fissati dalla legge e non possono aderire ad altre organizzazioni sindacali.
Dopo la smilitarizzazione nel 1981, i poliziotti hanno ottenuto la possibilità di costituire associazioni sindacali o aderire a organizzazioni esistenti, purché formate esclusivamente da appartenenti alla polizia, ma non possono ricorrere allo sciopero.
Il pluralismo sindacale in Italia si è riaffermato nel secondo dopoguerra, consentendo la presenza e la concorrenza di più organizzazioni sindacali, permettendo ai lavoratori di scegliere liberamente l'organizzazione che meglio li rappresenta.