Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'articolo 15 della Costituzione italiana tutela la segretezza e libertà della comunicazione privata, che può essere limitata solo con un atto motivato dell'autorità giudiziaria.
  • La normativa richiede l'intervento dell'autorità giudiziaria per il sequestro di corrispondenza e intercettazioni, consentite solo per reati specifici con gravi indizi.
  • L'articolo 15 protegge la comunicazione privata tra individui determinati, mentre l'articolo 21 si riferisce alla libertà di comunicazione pubblica.
  • La tutela della privacy offerta dall'articolo 15 è più rigorosa rispetto ad altre libertà, poiché coinvolge più soggetti oltre all'individuo indagato.
  • Differenze tra articoli 14 e 15 creano complessità giuridica, influenzando garanzie e condizioni legali per l'intervento in casi d'urgenza.

Libertà della comunicazione segreta e privata

L’articolo 15 definisce «inviolabili» la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione. la continuazione di tale articolo segue lo stesso schema implicato dalla lettura dell’articolo 13: la loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge. Anche in questo caso, dunque, sono previste la riserva di legge assoluta e la riserva giurisdizionale.
La legislazione vigente in materia di sequestro di corrispondenza e intercettazione di conversazioni o comunicazioni prevede che sia sempre necessario l’intervento preventivo dell’autorità giudiziaria in sede penale, cioè del giudice delle indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero.

In particolare, le intercettazioni sono consentite solo per determinati reati, qualora ricorrano gravi indizi di reato e siano assolutamente indispensabili ai fini di prosecuzione delle indagini; diverso è invece il caso dei tabulati, ovvero i dati esteriori delle comunicazioni telefoniche, la cui acquisizione richiede l’atto motivato del pubblico ministero.
I titolari della libertà evocata dall’articolo 15 sono tutti gli esseri umani, a prescindere dal loro status sociale.
La suddetta libertà inerisce all’ambito della libertà di comunicazione privata e di segretezza. L’articolo 15 non deve essere confuso con l’articolo 21, il quale parla invece della libertà di ogni forma di comunicazione, dunque non solo quella privata e segreta. La libertà evocata dall’articolo 15 implica uno scambio (epistolare, di posta elettronica, tramite i social network, ecc) tra due soggetti: in questo ambito, la segretezza tutela la privacy di tali comunicazione, riservate poiché rivolte a uno o più soggetti determinati o determinabili. L’articolo 21, al contrario, evoca una forma comunicativa non privata ma rivolta a tutti.
Il rapporto fra mittente e destinatari, determinati o determinabili, è tutelato nella sua segretezza dall’articolo 15, il quale estende tale tutela a «ogni altra forma di comunicazione».
Sebbene l’articolo 15 sembri non discostarsi dallo schema già descritto, sulla base del quale sono previste riserva di legge assoluta e giudiziaria, esso, a differenza dell’articolo 14, non prevede il venir meno, in casi di necessità e d’urgenza, dell’atto motivato del giudice. Questo schema consente di comprendere in maniera evidente la maggior tutela che la carta costituzionale prevede per la libertà di comunicazione segreta e privata piuttosto che per quella personale e domiciliare. Tale riguardo trova una chiara spiegazione: mentre la libertà personale e di domicilio inerisce a un unico soggetto (colui che ne è titolare), la violazione della libertà di comunicazione segreta e privata, invece, implica l’estendersi di tali limitazioni non solo al soggetto indagato, ma anche ai destinatari delle sue comunicazioni segrete. Tale violazione è stata considerata un abuso nei confronti dei soggetti che, pur non essendo indagati, si trovino a intrattenere forme di comunicazioni con un individuo sospettato. Per questa ragione la Costituzione ha posto maggior tutela e riguardo per la violazione della libertà di comunicazione segreta e privata.
Nel corso della storia giurisprudenziale italiana, i giuristi si sono trovati di fronte a casi difficili da collocare nell’ambito dell’articolo 14 o 15. La suddetta difficoltà è estremamente rilevante perché la sua risoluzione implica delle conseguenze diverse sul piano della garanzia e della tutela: la possibilità di intervenire, in casi di necessità e d’urgenza, senza l’atto motivato del giudice nel primo caso; la riserva giudiziaria come conditio sine qua non nel secondo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale tutela garantita dall'articolo 15 della Costituzione?
  2. L'articolo 15 garantisce l'inviolabilità della libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, limitabile solo per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

  3. In quali casi è possibile limitare la libertà di comunicazione segreta e privata?
  4. La limitazione è possibile solo per atto motivato dell'autorità giudiziaria, in presenza di gravi indizi di reato e quando le intercettazioni sono assolutamente indispensabili per le indagini.

  5. Chi sono i titolari della libertà di comunicazione segreta e privata secondo l'articolo 15?
  6. I titolari sono tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro status sociale.

  7. Qual è la differenza tra l'articolo 15 e l'articolo 21 della Costituzione?
  8. L'articolo 15 tutela la comunicazione privata e segreta tra soggetti determinati, mentre l'articolo 21 riguarda la libertà di ogni forma di comunicazione, non necessariamente privata.

  9. Perché la Costituzione prevede una maggiore tutela per la libertà di comunicazione segreta e privata rispetto a quella personale e domiciliare?
  10. Perché la violazione della libertà di comunicazione segreta e privata coinvolge non solo il soggetto indagato ma anche i destinatari delle sue comunicazioni, considerata un abuso nei confronti di chi non è indagato.

Domande e risposte

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