Concetti Chiave
- Il lavoro autonomo ha acquisito rilevanza nel diritto del lavoro attraverso tutele normative per lavoratori economicamente deboli.
- I lavoratori parasubordinati si caratterizzano per attività coordinate e continuative con un committente unico.
- La collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) è stata riconosciuta per evitare abusi nei contratti di lavoro.
- Il decreto Biagi ha introdotto le collaborazioni a progetto, poi abolite dal Jobs Act.
- La collaborazione eterorganizzata, introdotta nel 2015, permette di trattare alcune co.co.co come subordinati.
Evoluzione del lavoro autonomo
Per lungo tempo, il lavoro autonomo non è stato ritenuto di alcun interesse dal diritto del lavoro. In passato, l’unica tipologia di impiego contemplata era la subordinazione: ogni deviazione da questa forma monolitica non era presa in considerazione.
Il lavoro autonomo ha iniziato a occupare una posizione più rilevante solo in seguito al riconoscimento normativo di specifiche forme di tutela rivolte a lavoratori che, pur non essendo subordinati, presentavano comunque una significativa debolezza economico-sociale. Ne sono un esempio i collaboratori che operano in modo continuativo a favore di un unico committente, ai quali la legge ha riconosciuto uno status intermedio: non subordinati né autonomi, bensì parasubordinati.
Dunque, si definiscono «parasubordinati» i collaboratori la cui attività ha un carattere coordinato con l’organizzazione del committente e, soprattutto, temporalmente continuativo.
Normative e cambiamenti legislativi
La parasubordinazione ottenne pieno riconoscimento a seguito dell’istituzione della collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co)), che nel corso del tempo subì diverse modifiche ed evoluzioni. Dapprima, il decreto Biagi ne istituì una fattispecie, la collaborazione a progetto, al fine di disincentivare i numerosi abusi esistenti in questo campo, con molti rapporti subordinati mascherati da collaborazioni. Successivamente, però, il Jobs act ha interrotto questa linea evolutiva, abolendo le collaborazioni a progetto e mantenendo le sole co.co.co.
Al contempo, il legislatore del 2015 ha introdotto un’importante norma sulla collaborazione eterorganizzata (art. 2.1 d.lgs. 81/2015), grazie alla quale è stato possibile ricondurre molte fattispecie di co.co.co alla disciplina della subordinazione.
In sostanza, tramite la creazione delle collaborazioni a progetto il decreto Biagi ha proposto l’inserimento di un tertium genus fra lavoro autonomo e subordinato; abolendolo, però, il Jobs act ha riconsolidato la tradizionale dicotomia fra subordinazione e autonomia.