Concetti Chiave
- Prima della legge nazionale 128/2019, le regioni italiane avevano già emanato leggi per tutelare il lavoro digitale, focalizzandosi sui riders.
- Il Lazio è stata la prima regione a intervenire con la legge 4 del 2019, introducendo misure di protezione per tutti i gig workers.
- La legge impone alle piattaforme digitali di garantire sicurezza, assicurazione contro gli infortuni, e tutela in caso di malattia o maternità per i riders.
- È stato vietato il sistema di retribuzione a cottimo e il rating occupazionale non può basarsi su criteri discriminatori.
- La legge ha promosso l'istituzione di portali con un'anagrafe regionale dei lavoratori digitali e un registro delle piattaforme digitali.
Indice
Interventi legislativi regionali
Prima della pubblicazione della legge 128/2019 le regioni avevano già provveduto ad emanare testi legislativi al fine di tutelare il lavoro sul web. I principali interventi hanno riguardato misure di tutela nei confronti dei riders, individuate in base a quanto sancito dal pilastro europeo dei diritti sociali.
Legge 4 del 2019 nel Lazio
La prima regione a intervenire è stata il Lazio, tramite la legge 4 del 2019. Essa ha introdotto numerose disposizioni sulla tutela e la sicurezza dei gig workers. Le misure previste sono valide nei confronti di ogni lavoratore che offre la propria disponibilità alla piattaforma digitale, indipendentemente da tipologia e durata della prestazione.
Dal canto suo, la piattaforma organizza l’attività al fine di offrire un servizio ai terzi e determina il corrispettivo fruibile dal rider.
Obblighi delle piattaforme digitali
La legge 4/2019 ha imposto alla piattaforma digitale l’obbligo di implementare, nei confronti dei ciclofattorini, misure di prevenzione e protezione ‘ a tutela della loro sicurezza. In aggiunta, la piattaforma è tenuta ad assicurare i rider contro gli infortuni sul lavoro e a tutelarli in caso di malattia o maternità. È stato anche introdotto il divieto di retribuzione a cottimo. Il rating occupazionale, inoltre, non deve essere basato su elementi discriminatori.
Strumenti di difesa per i ciclofattorini
La legge del Lazio sulla gig economy ha incentivato l’introduzione di strumenti a difesa dei ciclofatorini, ad esempio l’istituzione di portali dedicati al lavoro digitale. Essi comprendono due sezioni: anagrafe regionale dei lavoratori digitali e registro regionale delle piattaforme digitali.