Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La Carta di Bologna, firmata nel 2018, è il primo documento a tutelare i diritti dei gig workers, in particolare dei rider.
  • Articolo 10 della Carta garantisce il diritto al conflitto, permettendo ai lavoratori di astenersi collettivamente dal lavoro per scopi comuni.
  • La Carta assicura la libertà sindacale, permettendo ai lavoratori di aderire a sindacati esistenti o di crearne di nuovi.
  • Viene stabilito un compenso orario minimo ed equo per i collaboratori delle piattaforme, non inferiore ai minimi contrattuali di settore.
  • La Carta vieta la discriminazione e impone alle piattaforme di garantire la sicurezza e la tutela dei lavoratori.

Carta di Bologna sui diritti fondamentali del lavoro digitale

Il lavoro sul web si è affermato solo negli anni recenti. Per questo, i gig workers sono stati a lungo privi di alcuna tutela giuridica. Il primo documento ufficiale che ha garantito specifiche tutele ai rider è stata la Carta di Bologna sui diritti fondamentali del lavoro digitale, siglata nel maggio del 2018.
In primo luogo la carta ha garantito ai rider il diritto al conflitto: l’art.

10 sancisce che «tutti i lavoratori di piattaforme digitali possono astenersi collettivamente dal lavoro per un fine comune». La Carta riconosce loro anche la libertà di organizzazione sindacale: i collaboratori delle piattaforme possono aderire ad associazioni sindacali già esistenti o costituirne di nuove.

La Carta ah anche consolidato la necessità di garantire ai riders condizioni di sicurezza e dignità sul lavoro tramite l’introduzione di standard minimi inderogabili. La Carta ha anche chiarito il concetto giuridico di piattaforma digitale: è tale ogni impresa che mette in relazione a distanza per via elettronica le persone per la vendita di un bene.
L’art. 4 ha imposto alle piattaforme di garantire ai propri collaboratori un compenso orario fisso ed equo, in ogni caso non inferiore ai minimi tabellari stabiliti dai contratti collettivi di settore. In aggiunta, le prestazioni svolte in condizioni particolarmente gravose (situazioni meteorologiche avverse, in orario notturno, ecc.).
Agli artt. 5 e 6, poi, la Carta vieta ogni forma di discriminazione nei confronti dei lavoratori su piattaforma e impone alle piattaforme l’obbligo di garantire la tutela e la sicurezza dei riders.

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