Concetti Chiave
- Il vincolo affettivo tra conviventi non richiede pubblicazioni, ma un contratto con effetti simili al matrimonio.
- La sentenza 170 del 2014 sottolinea la necessità di includere le unioni omosessuali nell'art. 2 della Costituzione.
- La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l'Italia per la mancanza di riconoscimento delle unioni civili prima del 2016.
- La legge 76 del 2016 ha disciplinato le unioni civili, creando un istituto giuridico per le coppie dello stesso sesso.
- Il matrimonio è rimasto riservato alle coppie eterosessuali, mentre le unioni civili hanno un riconoscimento separato.
Indice
Verifica degli impedimenti all'unione
Secondo quanto disposto dalla regolamentazione giuridica, la verifica della sussistenza di eventuali impedimenti all’unione tra due conviventi è attestata dall’ufficiale dello stato civile su istanza dei conviventi. A differenza di quanto accade nell’ambito del matrimonio, non sono inoltre previste le pubblicazioni dell’unione, bensì la stesura di un contratto che produca i medesimi effetti.
Sentenza 170 del 2014 e la Corte costituzionale
Un’ulteriore tappa essenziale che ha favorito l’approvazione della legge 76 del 2016 è rappresentata dalla sentenza 170 del 2014, rilevante non per quanto riguarda la validità del matrimonio, bensì perché al suo interno la Corte costituzionale si soffermò sulla necessità di ricondurre le unioni omosessuali all’art. 2 Cost. La Corte, però, ha asserito di non poter intervenire mediante la redazione di una sentenza manipolativa mediante cui colmare la lacuna; essa, pertanto, ha esortato il legislatore a intervenire con la massima sollecitudine al fine di superare la già rilevata illiceità del mancato riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo
Inoltre, il 14 dicembre del 2017, la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò l’Italia al risarcimento del danno limitatamente al periodo antecedente la pubblicazione della legge 76 del 2016 a favore delle coppie omosessuali che avevano fatto ricorso contro l’ordinamento giuridico interno, il quale, non avendo fino ad allora prestato alcun riconoscimento alle unioni civili, aveva privato i ricorrenti di ogni tutela giuridica.
Legge 76 del 2016 e unioni civili
La legge 76 del 2016 colmò il vuoto normativo disciplinando per la prima volta la fattispecie relativa alle unioni civili: il legislatore conservò lo schema originario del matrimonio, tutt’oggi riservato alle sole coppie eterosessuali, prevedendo altresì un ulteriore e omologo istituto giuridico ad hoc dedicato alle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'ufficiale dello stato civile nella verifica degli impedimenti all'unione?
- Qual è stata l'importanza della sentenza 170 del 2014 della Corte costituzionale?
- Come ha risposto l'Italia alla condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo del 2017?
L'ufficiale dello stato civile attesta la sussistenza di eventuali impedimenti all'unione su istanza dei conviventi, senza la necessità di pubblicazioni, ma attraverso un contratto che produce effetti simili.
La sentenza 170 del 2014 ha sottolineato la necessità di ricondurre le unioni omosessuali all'art. 2 Cost., esortando il legislatore a intervenire per riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
L'Italia ha risposto alla condanna con la legge 76 del 2016, che ha disciplinato le unioni civili, colmando il vuoto normativo e fornendo tutela giuridica alle coppie omosessuali.