Concetti Chiave
- La legge 243/2012 ha innovato il diritto finanziario italiano per adeguarlo alle regole dell'Unione europea, migliorando il coordinamento delle politiche economiche.
- I regolamenti UE n. 1175/2011 e n. 473/2013 hanno introdotto il semestre europeo e il calendario di bilancio comune, rafforzando il ciclo di bilancio coordinato UE-Italia.
- Ogni anno, entro il 10 aprile, il governo italiano presenta alle Camere il Documento di economia e finanza (Def), che delinea la situazione economico-finanziaria del paese e i programmi di riforma.
- Il Consiglio dell'Unione Europea valuta i programmi italiani entro luglio, fornendo raccomandazioni per allineare i piani nazionali agli obiettivi europei.
- Il processo include la presentazione del rendiconto generale dello Stato e, se necessario, un disegno di legge di assestamento per correggere eventuali scostamenti di bilancio.
Innovazione del diritto finanziario
Il diritto finanziario italiano è stato radicalmente innovato dalla legge 243/2012. Essa ha ha adeguato strumenti e tempi della programmazione economica e finanziaria alle sempre più stringenti regole dell’Unione europea, tese a rafforzare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio degli stati membri. Il rafforzamento delle regole europee è diventato un’esigenza indispensabile di fronte alla crisi dell’eurozona esplosa nel 2010 e alle difficoltà della finanza pubblica di alcuni stati membri (il nostro incluso).
Fra la normativa dell’Unione, vanno qui richiamati i regolamenti (Ue) n. 1175/2011 e n. 473/2013: il primo ha istituito il «semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche», il secondo il «calendario di bilancio comune».In questo modo si è dato vita a un vero e proprio ciclo di bilancio coordinato Ue-Italia. Esso prende avvio, in Italia, sulla base delle linee guida di politica economica e di bilancio formulate fra gennaio e marzo a livello europeo, che definiscono le priorità strategiche e gli orientamenti dell’Unione rivolti ai singoli stati. Perciò il governo, entro il 10 aprile, sottopone alle Camere il documento di economia e finanza: il Def fa il punto sulla situazione economico-finanziaria del paese e contiene il programma di stabilità e convergenza (con l’indicazione degli obiettivi di finanza pubblica per i successivi tre anni) e il programma nazionale di riforma (con l’indicazione delle riforme strutturali da realizzare per promuovere la crescita, l’occupazione e la competitività). Sul Def ciascuna camera si pronuncia approvando una risoluzione. Acquisite le deliberazioni parlamentari, il governo invia il documento a Bruxelles entro aprile. Successivamente il governo, oltre a predisporre il rendiconto generale dello Stato con riferimento all’esercizio dell’anno precedente, entro giugno presenta il disegno di legge di assestamento per riportare i conti, in caso appunto di scostamenti, in linea con le previsioni di bilancio. Entro luglio il Consiglio dell’Unione, su proposta della Commissione, si pronuncia sul programma di stabilità e convergenza e sul programma nazionale di riforma con l’adozione di raccomandazioni, eventualmente suggerendo modifiche e correzioni specifiche per far sì che i programmi siano in linea con gli obiettivi europei.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'innovazione principale introdotta dalla legge 243/2012 nel diritto finanziario italiano?
- Quali regolamenti dell'Unione Europea sono stati fondamentali per il coordinamento delle politiche economiche?
- Qual è il processo seguito dal governo italiano per allinearsi alle linee guida europee?
La legge 243/2012 ha innovato il diritto finanziario italiano adeguando strumenti e tempi della programmazione economica e finanziaria alle regole dell'Unione europea, rafforzando il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio degli stati membri.
I regolamenti (Ue) n. 1175/2011 e n. 473/2013 sono stati fondamentali, istituendo rispettivamente il «semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche» e il «calendario di bilancio comune».
Il governo italiano, entro il 10 aprile, sottopone alle Camere il documento di economia e finanza (Def), che viene poi inviato a Bruxelles. Entro giugno, presenta il disegno di legge di assestamento e, entro luglio, il Consiglio dell'Unione si pronuncia sui programmi con raccomandazioni per allinearsi agli obiettivi europei.