Concetti Chiave
- Kant distingue chiaramente tra diritto naturale e legge morale, opponendosi alla loro confusione tipica del giusnaturalismo antico e medievale.
- Nel suo lavoro, Kant sviluppa il concetto di metodo trascendentale, che si basa sul principio di non contraddizione di Aristotele.
- Il filosofo tedesco considera alcune categorie trascendentali a priori come principi fondamentali che vanno oltre il dubbio scettico.
- Kant critica l'idea che la giustizia delle leggi sia intrinsecamente legata alla loro moralità, separando i due ambiti.
- La filosofia di Kant è considerata un punto di svolta nel giusnaturalismo, influenzando profondamente la riflessione giuridica dell'Illuminismo.
Giusnaturalismo kantiano
Il filosofo tedesco Immanuel Kant ha analizzato diversi concetti inerenti l’ambito della filosofia del diritto: in particolare la distinzione tra diritto naturale e legge morale, tematiche fondamentali e ampiamente discusse durante il periodo storico in cui egli visse (l’illuminismo). Kant morì nel 1804, anno in cui venne promulgato il codice napoleonico. Kant è universalmente considerato una pietra miliare del giusnaturalismo poiché ne definì molti aspetti essenziali.
Il giusnaturalismo antico e quello medievale tendevano a confondere il diritto naturale con la legge morale: Antigone, ad esempio, disse a Creonte che le leggi da lui emanate non erano corrette in quanto ingiuste (in questo caso il concetto di legge è legato al concetto di giustizia: la legge non è giusta poiché essa è immorale); Kant, invece, rifiuta quest’idea, egli, pertanto, distingue l’ambito legislativo da quello morale. Tale concetto è sviluppato pienamente nella Critica della ragion pura, in cui Kant inaugura un metodo filosofico definito «metodo trascendentale», teorizzato già da Aristotele nel libro Gamma metafisica, in cui il filosofo si pone un problema: egli sostiene che la logica debba sempre obbedire al principio di non contraddizione secondo cui non si può affermare allo stesso tempo un concetto a per poi contraddirlo (ciò genererebbe un’antinomia); Aristotele dice quindi che il principio di non contraddizione regola il ragionamento umano. Aristotele si pone il problema di dimostrare la validità del principio di non contraddizione. Per farlo, egli suppone che vi sia uno scettico, cioè un soggetto che tende a dubitare, il quale nega il principio di contraddizione. Nel momento in cui tale principio viene negato, sostiene Aristotele, ne viene dimostrata la validità. La negazione di un principio, infatti, ne implica la validità.Kant sostiene che, sebbene lo scetticismo sia sempre lecito, esistono alcuni principi fondamentali, definiti dal filosofo categorie trascendentali a priori, che non possono essere messi in discussione.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione fondamentale che Kant fa tra diritto naturale e legge morale?
- Come si collega il metodo trascendentale di Kant al principio di non contraddizione di Aristotele?
- Qual è la posizione di Kant sullo scetticismo e sui principi fondamentali?
Kant distingue il diritto naturale dalla legge morale, rifiutando l'idea che le leggi siano giuste solo se morali, come sostenuto da Antigone. Egli separa l'ambito legislativo da quello morale.
Kant sviluppa il metodo trascendentale nella Critica della ragion pura, basandosi sul principio di non contraddizione di Aristotele, che regola il ragionamento umano e la logica.
Kant ritiene che lo scetticismo sia lecito, ma afferma che esistono principi fondamentali, le categorie trascendentali a priori, che non possono essere messi in discussione.