Concetti Chiave
- Kelsen distingue tra diritto e morale, sottolineando che il diritto è un ordinamento giuridico dinamico mentre la morale è statica.
- Nel diritto, la validità di una norma inferiore dipende dalla sua creazione in base a una norma giuridica superiore, riflettendo la natura mutevole della realtà umana.
- Le norme morali sono immutabili e universali, non soggette a mutamenti, e si basano su principi generali che non richiedono la creazione di nuove norme.
- Kelsen distingue tra norme di condotta, che impongono obblighi, e norme di competenza, che regolano l'attribuzione e l'esercizio del potere.
- Le norme di competenza sono essenziali nel diritto poiché conferiscono ai costituenti il potere di redigere la costituzione.
Legge morale e diritto secondo Kelsen
Kelsen spiega il motivo per cui il diritto è diverso dalla morale. Per fare ciò, egli analizza la differenza tra un ordinamento normativo statico e un ordinamento giuridico dinamico.
Il diritto è tipicamente un ordinamento giuridico dinamico poiché, affinché una norma inferiore sia valida, è necessario che essa sia prodotta da un soggetto, il quale la crea servendosi di una norma giuridica superiore. Rifacendosi allo storicismo, Kelsen considera la realtà umana perennemente mutevole e determinabile: dato che le norme sono sempre poste in essere dall’uomo (quindi da un soggetto in continuo cambiamento) sono esse stesse dinamiche e dunque in evoluzione.
Gli ordinamenti normativi morali, però, sono sempre statici: le imposizioni morali non sono soggette a mutamenti (uccidere è stato, è e sarà sempre sbagliato).
Nell’ambito della concezione giuridica di Kelsen, inoltre, è fondamentale operare una distinzione tra norme di condotta e norme di competenza. Kelsen considera il potere talmente necessario al punto da definire la norma giuridica presupposta una norma di competenza: essa, infatti, riconosce ai costituenti il potere di redigere la costituzione.
Dunque, mentre le norme di condotta impongono degli obblighi, le norme di competenza regolamentano l’attribuzione del potere e le modalità concrete tramite cui esso deve essere esercitato.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra diritto e morale secondo Kelsen?
- Come Kelsen definisce le norme di competenza nel contesto giuridico?
- Perché le norme morali sono considerate statiche secondo Kelsen?
Kelsen distingue il diritto come un ordinamento giuridico dinamico, in cui le norme sono create da soggetti in evoluzione, mentre la morale è un ordinamento statico e immutabile, basato su principi universali.
Kelsen definisce le norme di competenza come quelle che regolano l'attribuzione del potere e le modalità del suo esercizio, riconoscendo ai costituenti il potere di redigere la costituzione.
Le norme morali sono considerate statiche perché non richiedono la creazione di nuove norme, ma solo la specificazione di principi generali, rimanendo immutabili e universali nel tempo.