Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Kant definisce la morale come il dominio dell'autonomia, dove le leggi morali sono autoimposte e non dettate da fini speculativi.
  • La moralità secondo Kant è determinata dalla necessità interiore di obbedire a un dovere, non dal calcolo delle conseguenze di un'azione.
  • La legge morale è fine a se stessa e ordina l'azione per la bontà intrinseca, non per il suo risultato legale o illecito.
  • Kant distingue tra morale e diritto, dove la morale si basa su ciò che è giusto e ingiusto, piuttosto che su ciò che è lecito.
  • Gli imperativi categorici kantiani richiedono di agire secondo massime che possano essere leggi universali, accettate da chiunque nella stessa situazione.

Ruolo giuridico della legge morale secondo Kant

Kant definisce la morale «il dominio dell’autonomia: essa consiste nell’imporsi da soli delle leggi. La legge morale, pertanto, si propone di definire i casi in cui la volontà segue la morale.
Supponiamo, ad esempio, che un soggetto sia un malato terminale di tumore. Egli è molto ricco e, sperando di ricevere parte della sua eredità, un altro soggetto sceglie di andarlo a trovare frequentemente. In questo caso, la scelta del soggetto (la sua volontà) non è morale, poiché essa mira a un fine speculativo.

Secondo Kant, infatti, è buono (morale) solo ciò che non è determinato dal calcolo delle conseguenze di un’azione, ma solo dalla necessità interiore di obbedire a un dovere. La legislazione morale è dunque quella che è fine a se stessa, che ordina l’azione solo per la bontà di questa ed è obbedita solo per questo motivo. La morale, pertanto, non si occupa di ciò che facciamo, bensì del motivo per cui lo facciamo. Essa, quindi, ha un carattere deontologico poiché riguarda l’insieme di regole che disciplinano il nostro comportamento. Kant sostiene che, dal punto di vista della legge morale, non abbia senso basare il proprio atteggiamento su ciò che è legalmente lecito. Applicare la morale, infatti, vuol dire agire sulla base di ciò che è giusto e ingiusto fare e, quindi, mai sulla base di ciò che è lecito o illecito. Qualora si agisse sulla base del secondo principio, si uscirebbe dal dominio della morale per entrare nel dominio del diritto.
A questo punto Kant si pone il problema di rintracciare un metodo tramite cui individuare ciò che è giusto o sbagliato. Per risolvere tale problema, egli crea i cosiddetti imperativi categorici, che invitano il soggetto ad agire secondo una massima che sia una legge universale. Ciò vuol dire che, quando si agisce in ambito morale, bisogna seguire le regole moralmente accettate (leggi universali stabilite in autonomia, cioè leggi che sarebbero accettate da qualsiasi individuo che si trovi nella medesima condizione di chi agisce).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della legge morale secondo Kant?
  2. Secondo Kant, la legge morale è il dominio dell'autonomia, dove le leggi sono imposte da sé stessi e l'azione è guidata dalla necessità interiore di obbedire a un dovere, non dal calcolo delle conseguenze.

  3. Come si distingue la morale dal diritto secondo Kant?
  4. Kant distingue la morale dal diritto affermando che la morale si basa su ciò che è giusto o ingiusto fare, mentre il diritto si basa su ciò che è lecito o illecito. Agire moralmente significa seguire il dovere, non le leggi legali.

  5. Cosa sono gli imperativi categorici secondo Kant?
  6. Gli imperativi categorici sono principi che invitano a seguire massime che possano essere leggi universali, agendo secondo regole moralmente accettate da qualsiasi individuo nella stessa condizione.

Domande e risposte

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