Concetti Chiave
- Kant distingue nettamente tra morale e diritto naturale: la morale è autonoma, mentre il diritto naturale è eteronoma e disciplina il comportamento esterno.
- Il diritto naturale si applica alla comunità e regola le relazioni intersoggettive, mentre la morale riguarda il singolo individuo e le sue azioni interiori.
- La legge giuridica impone doveri esterni con carattere coattivo, mentre la legislazione morale si basa sull'imperativo del dovere e non sulla coazione.
- Kant vede il diritto naturale come "diritto privato", un concetto che si evolve nel diritto pubblico attraverso il contratto sociale e l'autorità politica.
- Lo stato, secondo Weber, detiene il monopolio legittimo dell'uso della forza, distinguendosi da chi la utilizza in modo improprio.
Diritto naturale secondo Kant
Secondo Kant, l’ambito morale è nettamente distinto dal diritto naturale. Mentre la morale si basa sull’autonomia, infatti, il diritto naturale si fonda sull’eteronomia. Mentre il compito della morale è indirizzare la coscienza tramite leggi universali, il diritto naturale si propone di disciplinare il comportamento esteriore, cioè cosa viene fatto, non il motivo per cui si agisce in un determinato modo. La morale è valida per il singolo, mentre il diritto riguarda una comunità: esso, infatti, è intersoggettivo: si occupa di ciò che riguarda un soggetto in relazione al vantaggio o al nocumento che le sue azioni provocano a un altro soggetto.
Il diritto, circoscritto dagli imperativi ipotetici, regola ciò che deve essere fatto per evitare determinate condizioni (come ad esempio una pena o una sanzione); la morale, invece, non ha bisogno di alcuna condizione legale che ne regoli la disciplina.In sintesi, è possibile dire che la legge giuridica si riferisce alle azioni esterne e impone doveri esterni (essa ha un carattere coattivo), mentre la legislazione morale deriva esclusivamente dall’imperativo del dovere, riguarda le azioni interiori (inerenti alla coscienza) e, pertanto, non può essere determinata dalla coazione e dalla minaccia.
Kant definisce il diritto naturale «diritto privato», concezione in seguito riproposta da Hegel. L’uscita dallo stato di natura e la creazione dell’autorità politica sono scelte che scaturiscono dalla ragione. La sanzione e l’applicazione delle leggi deve essere infatti sempre un processo razionalizzato e centralizzato. Come afferma il filosofo weber, infatti, lo stato è un soggetto che detiene il monopolio legittimo dell’uso della forza. Tale definizione consente di comprendere la differenza che intercorre, ad esempio, tra un bandito, che utilizza la forza in modo improprio, e un poliziotto, che usa la forza in modo legittimo.
Ciò determina il passaggio dal diritto privato al diritto pubblico. L’uscita dallo stato di natura avviene attraverso il contratto sociale.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra morale e diritto naturale secondo Kant?
- Come si distingue il diritto naturale dal diritto pubblico secondo Kant?
- Qual è il ruolo dello stato nel contesto del diritto naturale e pubblico?
Secondo Kant, la morale si basa sull'autonomia e riguarda le azioni interiori e la coscienza individuale, mentre il diritto naturale si fonda sull'eteronomia e disciplina il comportamento esteriore in una comunità.
Il diritto naturale, definito da Kant come "diritto privato", si trasforma in diritto pubblico attraverso il contratto sociale, che segna l'uscita dallo stato di natura e la creazione di un'autorità politica legittima.
Lo stato, secondo Kant e Weber, detiene il monopolio legittimo dell'uso della forza, distinguendo l'uso legittimo della forza da parte di un poliziotto rispetto all'uso improprio da parte di un bandito.