Concetti Chiave
- Il gioco della caccia al cervo presenta due cacciatori che, cooperando, possono cacciare con successo un cervo, mentre individualmente possono solo cacciare una lepre.
- Due equilibri di Nash emergono: uno cooperativo e Pareto-ottimale, e uno individuale che minimizza il rischio.
- Cacciare il cervo insieme è rischioso ma più proficuo, mentre cacciare la lepre in autonomia è meno rischioso ma meno redditizio.
- Il gioco mostra somiglianze con il dilemma del prigioniero, evidenziando l'importanza della fiducia reciproca tra gli agenti.
- Il filosofo Skyrms ha sottolineato il legame tra il gioco della caccia al cervo e il concetto di contratto sociale, oltre al dilemma del prigioniero.
Gioco della caccia al cervo
Sebbene abbia una grande rilevanza sul piano filosofico e legislativo, la teoria giuridica avanzata da Marmor non si adatta a tutti i dilemmi d’interazione sociale, come, ad esempio, al cosiddetto «gioco della fiducia o gioco della caccia al cervo», il cui scenario, ideato da Rousseau, prevede che due cacciatori, quando cooperano cacciano con successo un cervo, mentre quando non cooperano riducono la propria utilità perché non sono in grado di cacciare il cervo, sebbene perlomeno uno dei due abbia la possibilità di cacciare una lepre.
L’assunzione da cui muove il gioco è che, mentre la caccia alla lepre può essere fatta con successo in solitario, ma non produce la massima utilità possibile, la caccia al cervo è la più redditizia ma richiede necessariamente una forma di cooperazione tra i due cacciatori.Questo gioco esprime due equilibri che, a loro volta, propongono due modi diversi di interagire a livello sociale: cacciare il cervo insieme implica la cooperazione; cacciare la lepre in autonomia determina l’adozione di una strategia individuale.
Anche in questo caso, esistono due equilibri di Nash. Tuttavia, i due equilibri non sono, ovviamente, equivalenti: il primo, quello cooperativo, è Pareto-ottimale, ma rischioso, il secondo riduce al minimo il rischio (si dice che è risk-dominant, mentre l’altro è Pareto-dominant). Infatti, se un agente vuole cooperare, può ottenere un’utilità pari a 5, ma si espone al rischio che l’altro agente cacci la lepre, non ottenendo alcuna utilità. In altre parole, perché le cose funzionino al meglio, è necessario che gli agenti si fidino l’uno dell’altro.
Lo scenario ideato da Rousseau implica delle conseguenze in parte analoghe a quelle che scaturiscono dal dilemma del prigioniero: in entrambi i casi, se l’agente coopera guadagna di più; se non coopera il guadagno è ridotto.
Il rapporto che intercorre tra il gioco della caccia al cervo e il dilemma del prigioniero è particolarmente importante, come ha scritto il filosofo Skyrms, in relazione al concetto di contratto sociale. L’analisi dello stato di natura e del contratto sociale non è analizzabile solo nei termini del «dilemma del prigioniero» ma, soprattutto, nell’ambito del gioco della caccia al cervo.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale differenza tra il gioco della caccia al cervo e il dilemma del prigioniero?
- Quali sono gli equilibri di Nash nel gioco della caccia al cervo?
- Perché la fiducia è fondamentale nel gioco della caccia al cervo?
La principale differenza è che nel gioco della caccia al cervo la cooperazione porta a un risultato Pareto-ottimale ma rischioso, mentre nel dilemma del prigioniero la cooperazione non è l'equilibrio dominante.
Gli equilibri di Nash sono due: uno cooperativo, che è Pareto-ottimale ma rischioso, e uno individuale, che minimizza il rischio ed è risk-dominant.
La fiducia è fondamentale perché per ottenere il massimo beneficio, i cacciatori devono cooperare, ma c'è il rischio che uno scelga di cacciare la lepre, riducendo l'utilità dell'altro.