Concetti Chiave
- Le fonti del diritto si dividono in Fonti di produzione, che creano norme giuridiche, e Fonti di cognizione, che raccolgono queste norme.
- Le Fonti di produzione includono atti normativi come le Fonti costituzionali, primarie, secondarie e consuetudinarie, disposte in ordine gerarchico.
- Le Fonti costituzionali sono le più alte nella gerarchia e possono annullare o modificare le fonti inferiori.
- Esistono tre criteri per gestire le fonti: gerarchico, cronologico e di competenza, che regolano il loro utilizzo e validità.
- La Costituzione è la fonte primaria di competenza, ma è comunque sottoposta alla sovranità del popolo tramite strumenti come i Referendum.
Le fonti sono strumenti che possono produrre il diritto oggettivo. Esse si dividono in Fonti di produzione e Fonti di cognizione. Le prime sono anche dette Atti normativi e per legge possono produrre norme giuridiche. Le seconde, invece, sono tutti quei testi dove le norme vengono raccolte.
Tra le fonti di produzione troviamo quattro atti normativi che stanno tra loro in un rapporto gerarchico e quindi quella più importante può annullare quella meno gravosa.
I CRITERI DELLE FONTI
Le fonti, come detto prima, stanno tra loro in due rapporti: gerarchia e competenza, ed essi vengono chiamati criteri.
- CRITERIO GERARCHICO: in una scala immaginaria, le fonti più in alto sono sovrapposte a quelle che stanno più in basso, potendole annullare o modificare.
- CRITERIO CRONOLOGICO: la fonte più recente prevale su quella più antica. Questo criterio si utilizza per ovviare a controversie tra fonti di pari grado.
- CRITERIO DI COMPETENZA: la fonte è specificatamente privata dalla Costituzione di emanare norme. Non le dà la "competenza" di farlo. Questo perché la Costituzione è la fonte più importante di tutte. Ciononostante anche la Costituzione è sottoposta alla sovranità del popolo (si vedano i Referendum).