Concetti Chiave
- Nel XII secolo, l'Italia e l'Europa vissero un rinascimento giuridico medievale, integrando il diritto giustinianeo al diritto germanico.
- Il diritto si evolse da consuetudini franche e longobarde a un sistema più rigoroso per rispondere alle esigenze del progresso economico e industriale.
- I manoscritti del diritto romano giustinianeo riemersero per colmare le lacune del diritto sostanziale dell'epoca.
- La riforma gregoriana contribuì alla riscoperta della compilazione giustinianea, precedentemente poco radicata in Italia.
- Inizialmente, molte norme giustinianee furono considerate poco pratiche e quindi non applicabili nel contesto giuridico del tempo.
Indice
Il rinascimento giuridico medievale
Nel XII secolo l’Italia e l’Europa si schiusero a quello che è stato definito «il rinascimento giuridico medievale», un’età caratterizzata dalla pacificazione tra i popoli e dall’esigenza di affiancare al diritto germanico, ordinato e razionalizzato nel Libro di Pavia e nel Liber legis Longobardorum, il diritto giustinianeo.
Sviluppo del diritto giustinianeo
Il diritto, fino ad allora fondato sulle consuetudini franche e longobarde, si sviluppò in maniera più rigorosa, guardando in maniera più urgente alla necessità di dar vita a strumenti certi ed esatti mediante cui fosse possibile regolamentare i bisogni legati al grande sviluppo economico, scientifico e soprattutto industriale: in questo contesto riemersero i manoscritti del diritto romano giustinieaneo, in grado di colmare le numerosissime lacune di cui era privo il diritto sostanziale.
Riforma gregoriana e diritto romano
Una delle principali conseguenze della riforma gregoriana sul piano giuridico fu la «riesumazione» di parte della compilazione giustinianea. Al momento della sua stesura, la compilazione non aveva avuto il tempo, a causa dell’invasione della penisola italiana da parte dei longobardi (568), di radicarsi profondamente nell’uso delle popolazioni italiche, tanto che il Codex Teodosianus, precedente di almeno un secolo, continuava a rimanere il simbolo del diritto romano, al quale si dava obbedienza come una vera e propria consuetudine: del codice giustinianeo era rimasta solo la memoria di una serie ristretta di Constitutiones, ritenute necessarie per soddisfare le modeste esigenze di una società semplice dove i rapporti giuridici erano elementari e la dimensione negoziale era ridotta ai minimi termini. La riforma gregoriana diede luce ai manoscritti della compilazione giustinianea. La maggior parte delle norme in essa contenuta era stata giudicata poco pratica e dunque non applicabile.