Concetti Chiave
- L'espulsione di uno straniero è un provvedimento che allontana il soggetto dal territorio italiano a causa di ingresso o soggiorno illegale, o per motivi di sicurezza pubblica.
- Può essere disposta come misura di sicurezza, sanzione sostitutiva alla detenzione o per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato.
- Il prefetto emette il decreto di espulsione, eseguito dal questore con convalida del giudice di pace, permettendo ricorso contro il decreto.
- Lo straniero può essere trattenuto fino a 90 giorni in un centro di permanenza per i rimpatri, garantendo assistenza e dignità.
- L'immigrazione clandestina è un illecito penale punito con un'ammenda, nonostante proposte di trasformarlo in illecito amministrativo.
Indice
Espulsione e motivazioni legali
L’espulsione dello straniero (artt. 13-16 d.lgs. 286/1998) è un atto con cui si allontana il soggetto dal territorio italiano. È prevista come conseguenza dell’ingresso o del soggiorno illegale nel territorio nazionale, o della pericolosità sociale dello straniero che sia delinquente abituale o indiziato di appartenere ad associazioni di tipo mafioso o terroristico; a titolo di misura di sicurezza e a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione, su ordine del giudice; per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato, disposta dal ministro dell’interno.
Procedura di espulsione
Nel primo caso, l’espulsione è disposta dal prefetto con decreto motivato immediatamente esecutivo, contro cui è dato ricorso al giudice di pace. L’espulsione è eseguita dal questore, previa convalida del giudice di pace alla presenza di un difensore, tramite accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica. Lo straniero destinatario di un decreto di espulsione può essere trattenuto in un centro di permanenza per i rimpatri, per un periodo massimo di 90 giorni, con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità, in attesa dell’accompagnamento alla frontiera. Altra cosa è il respingimento alla frontiera, disposto dalla polizia di frontiera nei confronti degli stranieri che si presentano privi dei requisiti per l’ingresso.
Il reato di immigrazione clandestina
Va infine ricordato che l’ingresso e il soggiorno illegale costituiscono un illecito penale: si tratta del reato di immigrazione clandestina, sanzionato con un’ammenda (art. 10-bis d.lgs. 286/1998, introdotto nel 2009: v. sent. 250/2010). Una legge del 2014 aveva delegato il governo a trasformare il reato in semplice illecito amministrativo, ma la delega non è stata attuata.
Internazionalizzazione dei diritti umani
Il Novecento è stato caratterizzato dall’internazionalizzazione della tutela dei diritti umani, attraverso la loro positivizzazione (cioè il riconoscimento espresso in convenzioni internazionali) e giurisdizionalizzazione (cioè la tutela dinanzi a tribunali internazionali).
Domande da interrogazione
- Quali sono le motivazioni legali per l'espulsione di uno straniero dal territorio italiano?
- Come viene eseguita la procedura di espulsione in Italia?
- Qual è la situazione legale del reato di immigrazione clandestina in Italia?
L'espulsione può avvenire per ingresso o soggiorno illegale, pericolosità sociale, come misura di sicurezza, sanzione alternativa alla detenzione, o per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato.
L'espulsione è disposta dal prefetto con decreto immediatamente esecutivo, eseguita dal questore con convalida del giudice di pace, e può comportare il trattenimento in un centro di permanenza per un massimo di 90 giorni.
L'immigrazione clandestina è un illecito penale sanzionato con un'ammenda, e nonostante una legge del 2014 avesse delegato la sua trasformazione in illecito amministrativo, tale delega non è stata attuata.