Concetti Chiave
- Nonostante l'emergere di unioni internazionali, gli stati mantengono gran parte della loro sovranità, esercitando supremazia su enti privati e pubblici.
- Gli stati membri di federazioni come l'Unione europea devono conformarsi alle norme dei testi fondamentali della federazione, limitando alcune potestà sovrane.
- La sovranità statale è sempre più condizionata da organizzazioni sovranazionali, con tradizionali poteri statali messi in discussione, come riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana.
- Il Conseil Constitutionnel distingue tra limitazioni e cessioni di sovranità, ammettendo limitazioni reciproche ma non il trasferimento di sovranità a organizzazioni internazionali.
- Le limitazioni alla sovranità servono a rispettare il diritto sovranazionale, ma possono essere contrastate se compromettono i principi fondamentali dell'ordinamento nazionale.
Indice
L'evoluzione della sovranità statale
Nel corso del XX secolo, molti studiosi hanno guardato alla nascita delle prime unioni internazionali come causa determinante del superamento della sovranità statale. Gli ordinamenti, però, hanno mantenuto gran parte della propria sovranità: essi, infatti, esercitano la propria supremazia su enti privati e pubblici. Gli stati facenti parte di una federazione, quale ad esempio l’Unione europea, sono però soggetti all’obbligo di conformazione alle norme dettate dai testi fondamentali della federazione.
La sovranità e le sue potestà
All’interno di uno stato, la sovranità si articola in un certo numero di «potestà sovrane», che hanno per oggetto le omonime attività degli organi che esercitano il potere (potestà, legislativa, esecutiva e giurisdizionale, costituente, di indirizzo politico, ecc.).
A causa dell’ingerenza sempre maggiore di organizzazioni sovranazionali e internazionali, oggi la sovranità statale è soggetta a diversi condizionamenti e limitazioni. In particolare, recentemente sono stati messi in discussione i tradizionali poteri statali. In Italia, la Corte costituzionale ha riconosciuto la progressiva erosione della sovranità nazionale come conseguenza dell’integrazione dello stato nell’Unione europea. Secondo la corte, la suddetta erosione è dovuta alle limitazioni imposte dall’articolo 11 del testo costituzionale.
Limitazioni e cessioni di sovranità
Il concetto di «limitazioni di sovranità» deve essere distinto dalla sua cessione. Tale differenza è stata descritta in modo esaustivo dal Conseil Constitutionnel: tramite una sentenza del 1976, essa ha definito costituzionalmente ammissibili le limitazioni di sovranità a condizione di reciprocità, ma illegittimo qualsiasi trasferimento di sovranità a organizzazioni internazionali. Una cessione di sovranità in senso radicale, infatti, denoterebbe la rinuncia del potere e, dunque, il suo superamento.
Le limitazioni alla sovranità, invece, mirano a garantire il rispetto del diritto sovranazionale. Tuttavia, se il conformarsi a tali limitazioni pregiudica il rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento, si possono attivare i cosiddetti «controlimiti alla prevalenza del diritto europeo».
Domande da interrogazione
- Qual è stata la causa determinante del superamento della sovranità statale nel XX secolo?
- Come si articola la sovranità all'interno di uno stato?
- Qual è la differenza tra limitazioni e cessioni di sovranità?
La nascita delle prime unioni internazionali è stata vista da molti studiosi come la causa determinante del superamento della sovranità statale, anche se gli ordinamenti hanno mantenuto gran parte della propria sovranità.
La sovranità si articola in diverse «potestà sovrane», che includono attività legislative, esecutive, giurisdizionali, costituenti e di indirizzo politico, tra le altre.
Le limitazioni di sovranità sono ammissibili a condizione di reciprocità e mirano a garantire il rispetto del diritto sovranazionale, mentre le cessioni di sovranità denotano una rinuncia del potere e sono considerate illegittime.