Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I contratti collettivi di diritto comune si applicano a tutti i lavoratori, indipendentemente dall'iscrizione sindacale, evitando discriminazioni secondo gli artt. 15 e 16 dello Statuto dei lavoratori.
  • Le lacune nei contratti collettivi, specialmente in materia di retribuzione, sono colmate dall'art. 36 Cost., che garantisce una retribuzione proporzionale e sufficiente.
  • La Corte di Cassazione può giustificare una riduzione della retribuzione per condizioni ambientali, ma questa deve basarsi su dati ufficiali e riconosciuti.
  • L'applicabilità dei contratti collettivi è regolata dall'art. 2070 c.c., con il campo di applicazione definito dalle organizzazioni stipulanti, consolidando la libertà sindacale.
  • I CCNL di diritto comune prevalgono sui patti individuali tra datore e lavoratore, con l'obbligo di conformità degli stessi al CCNL e la possibilità di condizioni speciali di miglior favore.

Efficacia dei CCNL di diritto comune per i lavoratori non iscritti

Il contratto collettivo di diritto comune è applicato in modo uniforme: ciò vuol dire che esso è valido nei confronti di tutti i lavoratori, senza distinguere fra iscritti e non iscritti al sindacato. Se il comportamento dei lavoratori fosse differenziato in funzione della loro affiliazione sindacale, avrebbe luogo una violazione del divieto di discriminazione di cui agli artt. 15 e 16 dello Statuto dei lavoratori.
A volte può accadere che i contratti collettivi non si esprimano su questioni considerate vitali, soprattutto in materia di retribuzione.

In questi casi la lacuna è colmata grazie all’art. 36 Cost., secondo cui la retribuzione deve essere proporzionale e sufficiente. La questione è rimessa al giudice che, per definire la retribuzione, si serve dell’art. 36 Cost. e dell’art. 2099 c.c.

La Corte di Cassazione ha ritenuto giustificata da condizioni ambientali la riduzione della retribuzione al di sotto dei minimi previsti dal contratto collettivo nazionale di categoria. Il giudice, però, non può decidere in modo arbitrale: la sua scelta si deve basare su dati ufficiali e ampiamente riconosciuti.
L’applicabilità dei contratti collettivi di diritto comune è regolata dall’art. 2070 c.c. L’appartenenza alla categoria professionale si determina in base all’attività esercitata dall’imprenditore. Nella pratica, però, il campo di applicazione del contratto collettivo è definito dalle organizzazioni stipulanti il contratto collettivo (principio di autodefinizione della categoria). In questo modo è stata consolidato il principio di libertà sindacale e, contemporaneamente, è stata sancita l’inapplicabilità dell’art. 2070.1.
Le regole stabilite già in passato dall’art. 2077 c.c. per i contratti collettivi corporativi sono state riproposte per quelli di diritto comune. Fra queste, le più importanti sono l’inderogabilità da parte dei patti individuali di lavoro, l’obbligo per datore e lavoratore di conformarsi al contenuto del CCNL a pena di nullità parziale e, ovviamente, la possibilità di ammettere clausole stipulate intuito personae, cioè riguardanti il singolo lavoratore, prevedendo nei suoi confronti condizioni speciali di miglior favore.
. È stata quindi consolidata l’efficacia reale dei CCNL di diritto comune, cioè la loro facoltà di prevalere sui patti individuali stipulati fra datore e lavoratore.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'efficacia dei contratti collettivi di diritto comune per i lavoratori non iscritti al sindacato?
  2. I contratti collettivi di diritto comune sono applicati uniformemente a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro affiliazione sindacale, evitando discriminazioni come previsto dagli artt. 15 e 16 dello Statuto dei lavoratori.

  3. Come viene determinata la retribuzione in assenza di specifiche nei contratti collettivi?
  4. In assenza di specifiche nei contratti collettivi, la retribuzione viene determinata dal giudice utilizzando l'art. 36 Cost. e l'art. 2099 c.c., che garantiscono una retribuzione proporzionale e sufficiente.

  5. Quali sono le regole principali stabilite per i contratti collettivi di diritto comune?
  6. Le regole principali includono l'inderogabilità da parte dei patti individuali, l'obbligo di conformarsi al CCNL a pena di nullità parziale, e la possibilità di clausole speciali per singoli lavoratori, consolidando l'efficacia reale dei CCNL di diritto comune.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community