Concetti Chiave
- Il giudice ricorre ai criteri oggettivi del Codice civile per interpretare i contratti collettivi di diritto comune quando l'interpretazione soggettiva è inadeguata.
- Le clausole devono essere interpretate in base al contesto complessivo del contratto, scegliendo il senso più adatto alla natura del contratto in caso di ambiguità.
- L'analogia, sia esterna che interna, non è ammessa per colmare le lacune nei contratti collettivi.
- Dal 2006, è possibile ricorrere in Cassazione per questioni d'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune.
- L'impugnazione della sentenza deve avvenire entro 60 giorni, e il ricorso per cassazione sospende il giudizio fino alla risoluzione della questione.
Indice
Interpretazione dei contratti collettivi
Se l’interpretazione soggettiva dei contratti collettivi di diritto comune risulta inadeguata, il giudice ricorre ai criteri oggettivi, definiti dagli artt. 1363 e ss. del Codice civile: a ciascuna clausola si attribuisce il senso che risulta dal complesso dell’atto; se un’espressione può avere più sensi, nel dubbio si deve interpretare nel senso più conveniente alla natura e all’oggetto del contratto (art. 1369).
Infine, non è possibile colmare eventuali lacune del testo tramite il ricorso all’analogia, cioè applicando analogicamente le clausole di un altro contratto (analogia esterna) oppure estendendo le clausole dello stesso CCNL al di là dei casi espressamente previsti (analogia interna).
Giurisprudenza e ricorso in Cassazione
In passato la giurisprudenza riteneva che l’interpretazione del contratto collettivo desse vita a un accertamento in fatto riservato al giudice di merito: dunque non era ammesso il ricorso in Cassazione (giudice di legittimità), tranne per vizi della motivazione o per violazione delle regole interpretative dettate dagli artt. 1362 e s.. del Codice civile.
Nel 2006, tuttavia, la disciplina è stata innovata: oggi il ricorso in Cassazione è ammesso per qualsiasi fattore legato all’interpretazione del contratto collettivo di diritto comune. Se la questione riguarda l’efficacia, la validità o l’interpretazione delle clausole del CCNL, il giudice decide con sentenza non definitiva impugnabile solo con ricorso immediato per cassazione.
Procedura di impugnazione
L’impugnazione può essere proposta entro 60 giorni dalla comunicazione dell’avviso di deposito della sentenza; il ricorso per cassazione sospende il giudizio fino alla definizione della questione pregiudiziale. Se l’impugnazione non ha luogo, la sentenza passa in giudicato e il giudizio di merito prosegue regolarmente. Viceversa, se la Cassazione accoglie il ricorso, la questione è rinviata al giudice a quo, davanti al quale ciascuna delle parti può assumere di nuovo entro ulteriori 60 giorni.
Domande da interrogazione
- Quali sono i criteri utilizzati per l'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune?
- Qual è la procedura per il ricorso in Cassazione riguardo l'interpretazione dei contratti collettivi?
- Quali sono i termini per proporre un'impugnazione contro una sentenza riguardante un contratto collettivo?
Se l'interpretazione soggettiva è inadeguata, si ricorre ai criteri oggettivi definiti dagli articoli 1363 e seguenti del Codice civile, attribuendo a ciascuna clausola il senso che risulta dal complesso dell'atto.
Dal 2006, il ricorso in Cassazione è ammesso per qualsiasi questione legata all'interpretazione del contratto collettivo. Se riguarda l'efficacia, validità o interpretazione delle clausole, il giudice decide con sentenza non definitiva impugnabile solo con ricorso immediato per cassazione.
L'impugnazione può essere proposta entro 60 giorni dalla comunicazione dell'avviso di deposito della sentenza, e il ricorso per cassazione sospende il giudizio fino alla definizione della questione pregiudiziale.