Concetti Chiave
- Lo sciopero è uno strumento usato dai lavoratori per ottenere condizioni di lavoro migliori, spesso durante i rinnovi contrattuali.
- Esistono scioperi di solidarietà, dove i lavoratori sostengono interessi di altre categorie o influenzano scelte politiche del Governo.
- Il diritto di sciopero è riconosciuto dalla Costituzione italiana, ma non si applica a serrate o sospensioni di attività da parte di imprenditori o liberi professionisti.
- Lo sciopero è limitato nei servizi pubblici essenziali per evitare disagi eccessivi agli utenti, con regolamentazioni introdotte da una legge del 1990.
- Nei settori essenziali, lo sciopero richiede un preavviso di dieci giorni e deve garantire livelli minimi di servizio, come il pronto soccorso negli ospedali.
Indice
Definizione e scopo dello sciopero
Lo sciopero, cioè l'astensione collettiva dal lavoro, è il mezzo di cui possono disporre i lavoratori per fare pressione sui datori di lavoro al fine di ottenere condizioni di lavoro più favorevoli; come tale, esso viene per lo più usato in occasione dei rinnovi contrattuali. Può accadere tuttavia che una categoria di lavoratori scenda in sciopero non per difendere i propri interessi economici, ma quelli di altre categorie o dell'insieme dei lavoratori (sciopero di solidarietà); inoltre lo sciopero può venir proclamato per influire sulle scelte politiche del Governo.
Diritto costituzionale e limiti
Lo sciopero è un diritto riconosciuto dalla Costituzione (articolo 40) e ciò significa che chi aderisce a uno sciopero perde il salario per la durata dello stesso, ma non dovrebbe correre il rischio del licenziamento, come invece avveniva in passato. La Costituzione considera come diritto soltanto lo sciopero dei lavoratori dipendenti, non la serrata, cioè la chiusura degli stabilimenti da parte degli imprenditori o dei negozi da parte dei commercianti, né a sospensione dell'attività da parte dei liberi professionisti.
Regolamentazione nei servizi essenziali
La Costituzione peraltro afferma che non è un diritto senza limiti. Il problema riguarda soprattutto i servizi pubblici essenziali (sanità, trasporti, scuole, giustizia, erogazione dell'energia elettrica ecc.). In questi settori, infatti, uno sciopero può provocare forti disagi agli utenti e disfunzioni per la vita collettiva, conferendo a questi gruppi di lavoratori un potere di pressione notevole. I sindacati, pur riconoscendo la necessità di limitare il potere di alcune corporazioni, sono sempre stati restii ad accettare limitazioni del diritto di sciopero, per il timore che venisse indebolita la capacità di resistenza della classe lavoratrice nel suo complesso. Il principio costituzionale è rimasto così inapplicato per più di quarant'anni. Una legge del 1990 ha infine regolato lo sciopero in questi settori: esso deve essere indetto con un preavviso di almeno dieci giorni; deve esserne dichiarata la durata; vanno comunque garantiti livelli minimi di funzionamento dei servizi, per esempio il pronto soccorso negli ospedali.
Domande da interrogazione
- Qual è lo scopo principale dello sciopero secondo il testo?
- Lo sciopero è un diritto illimitato secondo la Costituzione?
- Quali sono le regole stabilite dalla legge del 1990 per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali?
Lo sciopero è un mezzo per i lavoratori di fare pressione sui datori di lavoro al fine di ottenere condizioni di lavoro più favorevoli, spesso usato durante i rinnovi contrattuali.
No, la Costituzione afferma che lo sciopero non è un diritto senza limiti, specialmente nei servizi pubblici essenziali, dove può causare disagi significativi agli utenti.
La legge del 1990 richiede che lo sciopero nei servizi pubblici essenziali sia indetto con un preavviso di almeno dieci giorni, con dichiarazione della durata, e garantendo livelli minimi di funzionamento dei servizi.
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