Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il diritto alla privacy è stato concettualizzato negli Stati Uniti nel 1890 e oggi è minacciato dalle tecnologie moderne.
  • Il diritto all'autodeterminazione informativa permette agli individui di controllare l'uso dei loro dati personali.
  • Il codice sulla protezione dei dati personali del 2003 è stato in gran parte superato dal regolamento europeo GDPR del 2018.
  • Il GDPR offre una tutela più rigorosa contro abusi come il caso Cambridge Analytica, regolando anche la profilazione dei dati.
  • Dati sensibili, come quelli riguardanti l'origine etnica o la salute, sono soggetti a protezione particolare secondo il GDPR.

Diritto alla privacy

Il diritto alla privacy fu elaborato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1890. L’espressione ormai entrata a far parte del linguaggio quotidiano. Questo diritto è costantemente minacciato dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dei mezzi di comunicazione: si pensi alle telecamere poste in luoghi pubblici, alle banche dati di proprietà pubblica e privata che raccolgono le più diverse informazioni su ogni individuo, ai dati raccolti e diffusi sul web e sui social media.

Per questo si parla anche di diritto all’autodeterminazione informativa (o informatica) e di habeas data, evocando l’espressione habeas corpus: ovvero il diritto di controllare la circolazione delle informazioni personali (quindi, di essere informati sul trattamento dei propri dati, di avere accesso ai dati raccolti, di rettificarli, di ottenerne la cancellazione).
La normativa in materia è contenuta nel codice sulla protezione dei dati personali (d.lgs. 196/2003), le cui disposizioni sono però ormai in gran parte superate dal nuovo regolamento dell’Unione europea sulla privacy entrato in vigore il 25 maggio 2018 (reg. n. 2016/679, chiamato con l’acronimo Gdpr).

Il regolamento si propone una più stringente tutela anche a fronte di vicende clamorose, come lo sfruttamento dei dati di decine di milioni di utenti Facebook da parte di una società di marketing politico (il caso di Cambridge Analytica). Specifiche norme sono state perciò previste per le attività di profilazione (qualsiasi trattamento automatizzato di dati utilizzati «per valutare determinati aspetti personali relativi a una persona fisica, in particolare per analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale, la situazione economica, la salute, le preferenze personali, gli interessi, l’affidabilità, il comportamento, l’ubicazione o gli spostamenti di detta persona»).
Fra i dati meritevoli di protezione particolare vi sono quelli che vengono chiamati dati sensibili, o appunto dati particolari secondo il regolamento europeo, cioè quelli capaci di rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose e politiche, lo stato di salute, le abitudini sessuali delle persone.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del diritto alla privacy e come si è evoluto nel tempo?
  2. Il diritto alla privacy è stato elaborato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1890. Con l'evoluzione delle tecnologie e dei mezzi di comunicazione, questo diritto è costantemente minacciato, portando alla necessità di concetti come il diritto all'autodeterminazione informativa e l'habeas data.

  3. Quali sono le principali normative che regolano la protezione dei dati personali in Europa?
  4. La normativa principale è il regolamento dell'Unione europea sulla privacy, noto come Gdpr (reg. n. 2016/679), entrato in vigore il 25 maggio 2018, che ha superato in gran parte le disposizioni del codice sulla protezione dei dati personali (d.lgs. 196/2003).

  5. Quali tipi di dati sono considerati particolarmente sensibili secondo il regolamento europeo?
  6. I dati considerati particolarmente sensibili includono quelli che rivelano l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose e politiche, lo stato di salute e le abitudini sessuali delle persone.

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