Concetti Chiave
- Il lavoratore subordinato offre il proprio lavoro sotto la direzione dell'imprenditore in cambio di retribuzione, senza rischi d'impresa.
- I sindacati, come CGIL, CISL e UIL, tutelano gli interessi dei lavoratori, mentre Confindustria rappresenta i datori di lavoro.
- Il contratto collettivo nazionale, stipulato dai sindacati, stabilisce salari minimi e condizioni di lavoro per i lavoratori.
- C'è un "sistema di fatto" per cui i contratti collettivi si applicano a tutti i lavoratori, indipendentemente dall'iscrizione ai sindacati.
- L'articolo 36 della Costituzione garantisce una retribuzione sufficiente per una vita dignitosa, rendendo nulli i contratti che non rispettano questo principio.
Indice
Definizione di lavoratore subordinato
Il lavoratore subordinato è colui che presta il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore in cambio di una retribuzione.
- Il lavoratore deve prestare solo le sue energie lavorative in cambio della retribuzione
- Il lavoratore è subordinato perché l’attività lavorativa viene diretta dall’imprenditore
- Il lavoratore non è soggetto al rischio d’impresa
Ruolo e funzione del sindacato
Il sindacato è un’associazione che ha lo scopo di tutelare gli interessi di una categoria (= ambiti lavorativi).
I sindacati nazionali dei lavoratori sono la CGIL, la CISL e la UIL. Il sindacato nazionale dei datori di lavoro è la Confindustria.
Il contratto collettivo nazionale viene stipulato dai sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro. Questo contratto stabilisce le condizioni minime dei lavoratori:
- Parte economica, vengono fissati i salari minimi
- Parte normativa, vengono fissate le condizioni di lavoro
Efficacia dei contratti collettivi
Nei contratti collettivi c’è il problema dell’efficacia “erga omnes” (= verso tutti). Secondo l’articolo 39 della Costituzione i sindacati aventi personalità giuridica possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria. Per ottenere la personalità giuridica devono registrarsi in precisi uffici locali o centrali. I sindacati, però, non vogliono registrarsi e quindi si è creato un “sistema di fatto”, per cui si applicano i contratti collettivi sia ai lavoratori iscritti che non.
Diritto alla retribuzione dignitosa
Secondo l’articolo 36 della Costituzione il lavoratore ha diritto ad una retribuzione sufficiente per vivere una vita dignitosa. Nel caso in cui venga stipulato un contratto che non rispetti questo minimo importo, il contratto viene considerato nullo anche se è presente la volontà del lavoratore.