Concetti Chiave
- Il medico fiscale può confermare, negare o ridurre la prognosi del medico privato, ma il suo responso è solo una valutazione tecnica.
- Il lavoratore malato ha diritto di assentarsi mantenendo il posto di lavoro, rispettando i limiti del periodo di comporto stabiliti dalla legge.
- Il comporto secco consente assenze continuative, mentre il comporto per sommatoria limita le assenze considerando anche i rientri al lavoro.
- Il comporto per sommatoria agisce come deterrente contro l'eccessivo assenteismo, calcolando un massimo di assenze in un intervallo di tempo.
- Le malattie causate da responsabilità del datore di lavoro, come il mobbing, sono escluse dal calcolo del comporto.
Indice
Ruolo del medico di controllo
Il medico di controllo può confermare la prognosi del medico privato del lavoratore, oppure negarla o ridurla. In questo caso, il dipendente malato dovrebbe, in teoria, tornare a lavoro seguendo il medico fiscale. In realtà, il responso del medico pubblico non costituisce una prova legale della malattia, ma soltanto una valutazione tecnica che, portata all'attenzione del giudice, potrebbe essere sottoposta a revisione.
Diritti del lavoratore in malattia
In caso di malattia accertata o accettata dal datore di lavoro, il lavoratore ha diritto ad assentarsi conservando il proprio impiego, nei limiti del periodo di comporto (tolleranza) ammesso dalla legge. La durata del comporto varia in base alle fonti cui si fa riferimento: nella maggior parte dei casi ci si attiene a quanto stabilito dai Contratti collettivi nazionali di lavoro, che di solito prevedono un comporto secco e uno frazionato.
Comporto secco e sommatoria
Il primo è misurato in un periodo di tempo continuativo, in base al quale il lavoratore ha diritto di assentarsi per un lasso di tempo consecutivo: se, ad esempio, il comporto secco è pari a sei mesi, il lavoratore potrà eluderlo restando assente per cinque mesi e 29 giorni, rientrando al lavoro con il solo scopo di azzerare il conteggio. Per evitare questo inconveniente, è stato introdotto il comporto per sommatoria, in funzione del quale si stabilisce il numero massimo di assenze per malattia che il lavoratore può fare in un determinato intervallo di tempo, previsto dal CCNL. In questo modo il termine massimo viene superato anche prendendo in considerazione una pluralità di assenze dal lavoro inframmezzate da periodi di rientro. In sostanza, il comporto per sommatoria funge da deterrente volto a frenare l’eccessivo assenteismo per malattia. Se il Ccnl non prevede il comporto per sommatoria, quest'ultimo deve essere determinato dal giudice secondo equità. In particolare, il giudice deve fare riferimento al termine contrattuale del comporto secco e rapportarlo ad un arco di tre anni.
Calcolo del comporto e mobbing
In generale, ai fini del calcolo del comporto non si deve tener conto dei periodi di malattia la cui insorgenza è dovuta a responsabilità del datore di lavoro: ne è un esempio la malattia per mobbing.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del medico fiscale nel processo di valutazione della malattia di un lavoratore?
- Cosa si intende per "periodo di comporto" e come viene calcolato?
- Come viene gestito il comporto per sommatoria e qual è il suo scopo?
Il medico fiscale può confermare, negare o ridurre la prognosi del medico privato del lavoratore, ma il suo responso è solo una valutazione tecnica e non una prova legale della malattia.
Il periodo di comporto è il tempo massimo in cui un lavoratore può assentarsi per malattia mantenendo il proprio impiego. Viene calcolato in base ai Contratti collettivi nazionali di lavoro e può essere secco o per sommatoria.
Il comporto per sommatoria stabilisce il numero massimo di assenze per malattia in un determinato periodo, considerando anche assenze inframmezzate da rientri. Serve a frenare l'eccessivo assenteismo per malattia.