Concetti Chiave
- Il diritto a lasciarsi morire è distinto dal diritto a darsi la morte, con implicazioni legali complesse per medici e pazienti.
- La legge sul fine vita del 2017 permette di rifiutare trattamenti medici, ma non riconosce il diritto al suicidio assistito.
- Il diritto all'onore protegge l'integrità morale e la reputazione di una persona, con tutela legale nei confronti di offese.
- La Corte costituzionale considera inviolabili i diritti al decoro, all'onore, alla rispettabilità e all'immagine pubblica.
- Il diritto all'identità personale riguarda il rispetto dell'immagine di un individuo nella società, con le sue idee e convinzioni.
Indice
Diritto a lasciarsi morire
In ambito del biodiritto, è fondamentale distingue il «diritto a lasciarsi morire», corollario indubbio del diritto di rifiutare le cure, dal «diritto a darsi la morte». Relativamente facile in via di principio la distinzione, ma in concreto come conciliare una norma che autorizza il paziente a interrompere un qualunque trattamento con un’altra che espone al rischio di incriminazione il medico che, rispettando la volontà del paziente, ne provoca la morte, ad esempio staccando la spina a un apparecchio respiratorio? È il dramma che si consumò nel caso di Piergiorgio Welby (v. sentenza del g.u.p. presso il tribunale di Roma 23 luglio 2007, n. 2049).
Legge sul fine vita
Con la l. 22 dicembre 2017, n. 219 (legge sul fine vita) il Parlamento ha non solo istituito il registro pubblico delle «disposizioni anticipate di trattamento», ma ha anche riconosciuto il diritto a decidere di lasciarsi morire rifiutando i trattamenti sanitari, anche appunto quelli di sostegno vitale. Essa afferma questo principio: «nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata». La legge non ha tuttavia riconosciuto il diritto al suicidio assistito (inteso come autosomministrazione di farmaci letali con l’aiuto di un medico che li rende disponibili).
Diritto all'onore
Correlato a questo tema è il diritto all’onore.
Il diritto all’onore, ovvero la tutela dell’integrità morale della persona, del decoro, del prestigio, della reputazione, anche indipendentemente dalla veridicità dei comportamenti attribuiti al soggetto, è garantito penalmente (artt. 594-599 c.p. che puniscono i «delitti contro l’onore»). La Corte costituzionale definisce come diritti inviolabili: il diritto al proprio decoro, al proprio onore, alla propria rispettabilità e reputazione, alla propria immagine pubblica (sent. 38/1973).
Diritto all'identità personale
Distinto da questi è il diritto all’identità personale, ovvero il «diritto a essere sé stesso, inteso come rispetto dell’immagine di partecipe alla vita associata, con le acquisizioni di idee ed esperienze, con le convinzioni ideologiche, religiose, morali e sociali, che differenziano, e al tempo stesso qualificano, l’individuo».
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra il diritto a lasciarsi morire e il diritto a darsi la morte?
- Cosa stabilisce la legge sul fine vita del 2017 in Italia?
- Come viene tutelato il diritto all'onore in Italia?
Il diritto a lasciarsi morire è legato al rifiuto delle cure, mentre il diritto a darsi la morte implica un'azione attiva per porre fine alla propria vita, come il suicidio assistito, che non è riconosciuto dalla legge italiana.
La legge del 2017 istituisce il registro delle disposizioni anticipate di trattamento e riconosce il diritto di rifiutare trattamenti sanitari, inclusi quelli di sostegno vitale, ma non riconosce il diritto al suicidio assistito.
Il diritto all'onore è tutelato penalmente attraverso articoli del codice penale che puniscono i delitti contro l'onore, garantendo la protezione dell'integrità morale, del decoro e della reputazione della persona.
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