Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il diritto ecclesiastico disciplina il rapporto tra Stato e fenomeno religioso, garantendo che le norme giuridiche non contrastino con quelle religiose, promuovendo libertà e uguaglianza tra diversi credi.
  • Lo Stato può adottare vari atteggiamenti nei confronti della religione: confessionista, unionista, separatista o laico, con l'Italia che mantiene un approccio non indifferente tramite accordi specifici con diverse confessioni.
  • Il diritto ecclesiastico italiano si è evoluto in tre fasi principali: periodo liberale, periodo fascista con i Patti Lateranensi, e il periodo della Costituzione con un approccio pattizio e non discriminatorio.
  • Il diritto ecclesiastico si distingue dal diritto canonico, poiché il primo riguarda norme riconosciute dallo Stato riguardanti la Chiesa, mentre il secondo è l'insieme delle norme interne alla Chiesa cattolica.
  • In Italia, il diritto ecclesiastico è considerato parte del diritto pubblico, influenzato dal diritto dell'Unione Europea e caratterizzato da una struttura policentrica per adattarsi ai vari contesti giuridici.

1) Che cos’è il diritto ecclesiastico?

= Parte dell’ordinamento giudiziario che disciplina il fenomeno religioso (= insieme di credenze e convinzioni che danno al mondo una visione fondata sul sacro e sul divino) > coinvolgimento dell’individuo e delle formazioni sociali. Il fenomeno religioso mette a confronto due comunità

comunità sociale (= i cittadini di uno Stato)

comunità religiosa (= i fedeli di una determinata religione)

Quindi, lo stato deve affrontare il rapporto fra potere civile e fenomeno religioso affinché

1. non esistano contrasti fra norme giuridiche e norme religiose (anche se a volte peccato = reato)

2. i diversi credi religiosi rispettino la libertà, l’uguaglianza la non discriminazione.

Indice

  1. Confronti dello Stato con la religione
  2. Evoluzione storica del diritto ecclesiastico
  3. Differenze tra diritto canonico ed ecclesiastico
  4. Posizione del diritto ecclesiastico nelle scienze giuridiche

Confronti dello Stato con la religione

2) Che confronti può avere lo Stato nei confronti del fenomeno religioso?

1. atteggiamento confessionista: a favore di una religione, ma tollerante nei confronti delle altre

2. atteggiamento unionista (potere temporale + potere spirituale).

Se prevale il potere spirituale > Teocrazia

Se prevale il potere dello Stato > Cesaropapismo

3. atteggiamento separatista: esclude l’ingerenza dello Stato nella Chiesa e viceversa ed esclude quindi un accordo fra le due istituzioni

4. atteggiamento laico: senza nessuna preferenza o dissenso

In Italia = atteggiamento non indifferente (cfr. Concordato con la Chiesa cattolica e intesa con le altre confessioni)

Evoluzione storica del diritto ecclesiastico

3) Quali sono le fasi del diritto ecclesiastico?

1861-1929: liberale

1929-1948: Patti Lateranensi (periodo fascista)

dal 1948 in poi: Costituzione repubblicana (principio pattizio > contrattazione bilaterale)

Periodo liberale: vige lo Statuto albertino e la Religione cattolica = religione di Stato. Cavour promulga le Leggi eversive che, nel 1871, portano alla Legge delle Guarantigie > concedono delle prerogative al Papa a chiusura della Questione Romana. Tuttavia i rapporti con la Chiesa vengono definiti in modo unilaterale, per cui il Papa non accettò mai la Legge delle Guarentigie

Periodo fascista: la soluzione unilaterale e sostituita da quella bilaterale del Concordato (1929), anche al fine di incrementare il consenso popolare

Periodo della Costituzione (dal 1948 in poi): caratterizzato da 4 principi:

1. libertà di religione

2. principio di non discriminazione delle altre religioni

3. principio pattizio Stato-religione

4. differenziazione fra Chiesa cattolica (= Concordato) ed altre confessioni (intese)

Dopo il concordato si ha un’evoluzione:

• 11 febbraio 1929: Concordato

• 18 febbraio 1984: Revisione del Concordato con l’ Accordo di Palazzo Madama

• Successivamente, contrattazione bilaterale con le confessioni acattoliche

Differenze tra diritto canonico ed ecclesiastico

4) Differenza fra diritto canonico e diritto ecclesiastico

- Diritto ecclesiastico: insieme di norme che per avere efficacia devono essere concordate e riconosciute dallo Stato (fa parte del Diritto pubblico). Tali norme riguardano la posizione della Chiesa all’interno dell’ordinamento statale

- Diritto canonico: insieme di norme giuridiche fatte valere dagli organi competenti della Chiesa cattolica per

• organizzare la Chiesa cattolica

• regolare l’attività dei fedeli in relazione ai fini della Chiesa stessa

Posizione del diritto ecclesiastico nelle scienze giuridiche

5) Come si colloca il diritto ecclesiastico all’interno delle scienze giuridiche?

In Italia, Spagna ed America latina, visto il ruolo preponderante della Chiesa cattolica, il diritto ecclesiastico ha autonomia scientifica e didattica e per tradizione fa parte del Diritto pubblico.

Fino al 18 febbraio 1984 (= Accordo di Villa Madama), la Corte costituzionale è intervenuta in diversi ambiti del fenomeno religioso (libertà religiosa, matrimonio, diritto di famiglia). .

Il diritto ecclesiastico ha una struttura policentrica:

• non fa parte del diritto internazionale

• fa parte del diritto interno (= le norme vigono all’interno dello Stato)

• è un ramo del Diritto pubblico (tratta di diritti soggettivi pubblici che spettano a persone fisiche e giuridiche che operano all’interno dello Stato.

• È in relazione con il Diritto dell’Unione Europea (= il fattore religioso incide sui principi europei) Esso è in relazione in senso convenzionale (= presenza nei trattati) e in senso non convenzionale (= presenza nei Regolamenti, Decisioni e Direttive)

• Non è presente in tutti gli ordinamenti nazionali. Di solito la questione dei rapporti fra confessioni religiose e Stato è collocata nel Diritto costituzionale (libertà di coscienza, di culto, ecc…).

• Differenza di metodo dovuta al carattere peculiare dell’oggetto del diritto ecclesiastico: gli interessi religiosi sono molto diversi da quelli economici per il loro carattere immateriale (= favor religionis)

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è il diritto ecclesiastico e quale ruolo svolge nell'ordinamento giudiziario?
  2. Il diritto ecclesiastico è una parte dell'ordinamento giudiziario che disciplina il fenomeno religioso, coinvolgendo sia la comunità sociale che quella religiosa, per garantire che non ci siano contrasti tra norme giuridiche e religiose e che i diversi credi rispettino libertà, uguaglianza e non discriminazione.

  3. Quali atteggiamenti può assumere lo Stato nei confronti del fenomeno religioso?
  4. Lo Stato può adottare un atteggiamento confessionista, unionista, separatista o laico. In Italia, si adotta un atteggiamento non indifferente, come dimostrato dal Concordato con la Chiesa cattolica e le intese con altre confessioni.

  5. Quali sono le principali fasi storiche del diritto ecclesiastico in Italia?
  6. Le fasi principali sono il periodo liberale (1861-1929), il periodo fascista con i Patti Lateranensi (1929-1948), e il periodo della Costituzione repubblicana dal 1948 in poi, caratterizzato da libertà di religione, non discriminazione, principio pattizio e differenziazione tra Chiesa cattolica e altre confessioni.

  7. Qual è la differenza tra diritto canonico e diritto ecclesiastico?
  8. Il diritto ecclesiastico è un insieme di norme riconosciute dallo Stato riguardanti la posizione della Chiesa nell'ordinamento statale, mentre il diritto canonico è costituito da norme giuridiche della Chiesa cattolica per organizzare la Chiesa e regolare l'attività dei fedeli.

  9. Come si colloca il diritto ecclesiastico all'interno delle scienze giuridiche?
  10. In Italia, Spagna e America Latina, il diritto ecclesiastico ha autonomia scientifica e didattica ed è parte del Diritto pubblico. Ha una struttura policentrica, non fa parte del diritto internazionale, ma è collegato al Diritto dell'Unione Europea e si distingue per il suo focus sugli interessi religiosi.

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