Concetti Chiave
- Il diritto di agire in giudizio è un diritto fondamentale sancito dall'art. 24 della Costituzione italiana, essenziale per la tutela dei diritti soggettivi e interessi legittimi.
- L'esercizio di questo diritto è finanziato sia dalle spese pubbliche per l'amministrazione della giustizia sia da risorse private, come il costo di un rappresentante processuale.
- La Costituzione prevede che solo i non abbienti siano garantiti mezzi per agire e difendersi davanti a qualsiasi giurisdizione tramite istituti appositi.
- Per accedere al gratuito patrocinio, il reddito annuo imponibile del richiedente non deve superare € 11.493,82, come da ultima dichiarazione dei redditi.
- La tutela dei diritti legali è assicurata dalla combinazione di finanza pubblica e istituzioni di mercato in libera concorrenza.
L'importanza delle risorse private
Nel nostro ordinamento, l’esercizio di molti diritti, anche fondamentali, dipende dalla disponibilità e dall’impiego, da parte dei singoli individui, di risorse private.
Si pensi per esempio ad uno dei diritti fondamentali costituzionali, essenziale ed ineliminabile, il diritto ad agire in giudizio per la tutela dei propri diritti soggettivi e interessi legittimi di cui all’art. 24 Cost. L’esercizio di questo diritto viene certamente “finanziato” (e reso effettivo) dalle spese di bilancio necessarie per l’amministrazione della giustizia. Ma esso deve essere finanziato anche da risorse private, nel momento in cui l’attore o il convenuto, per agire o per difendersi nel giudizio sono obbligati dalla legge a dotarsi di un rappresentante processuale che svolga le funzioni di procuratore e di difensore tecnico (ad esempio, ma non solo, l’avvocato).
Per ottenere questo servizio devono tuttavia rivolgersi al mercato. La Costituzione precisa che solo “ai non abbienti”, sono assicurati con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
Gratuito patrocinio e limiti di reddito
Attualmente, per essere ammessi al c.d. gratuito patrocinio a spese dello Stato è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a € 11.493,82.
La tutela dei diritti stabiliti dalla legge (intesa come disponibilità di mezzi, istituti, servizi che servono per assicurarne l’esercizio) è quindi garantita, nel nostro ordinamento, dall’operare congiunto della finanza pubblica e delle istituzioni del mercato in libera concorrenza.