Concetti Chiave
- Le direttive dell'Unione Europea richiedono agli Stati membri di adottare misure per raggiungere specifici obiettivi entro un termine stabilito, lasciando libertà nella scelta della forma giuridica.
- Questi atti mirano ad armonizzare le legislazioni nazionali, permettendo comunque di rispettare le peculiarità giuridico-economiche di ogni Stato membro.
- A differenza dei regolamenti, le direttive non creano diritti e doveri diretti per i cittadini e gli Stati possono ritardare la loro attuazione.
- La Commissione Europea supervisiona l'applicazione delle direttive, avviando procedure di infrazione in caso di mancato recepimento da parte degli Stati membri.
- Le raccomandazioni non creano obblighi giuridici, ma servono a consigliare comportamenti considerati utili, avendo principalmente un valore politico.
Direttive e raccomandazioni
Le direttive sono atti del Consiglio dell'Unione rivolti agli Stati membri perché adottino, entro un termine prefissato, le misure necessarie per conseguire il risultato voluto dall'Unione.
Ciascuno Stato è dunque libero di scegliere la forma giuridica migliore (in Italia una legge, un decreto legislativo ecc.) per dare attuazione alla direttiva (per recepirla, come si dice con termine tecnico). Le direttive non creano direttamente diritti e doveri per i cittadini della Ue, ma impongono agli Stati di modificare nel senso indicato il proprio ordinamento giuridico.
A differenza dei regolamenti e delle direttive, le raccomandazioni non impongono ai destinatari (che possono essere gli Stati membri e/o i loro cittadini) precisi obblighi giuridici. Le raccomandazioni si limitano a consigliare, a raccomandare appunto, determinati comportamenti ritenuti utili o opportuni dall'Unione e hanno dunque soprattutto un valore politico.