Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il Trattato di Maastricht ha promosso il dialogo sociale nei rapporti di lavoro, consentendo alle parti sociali di bloccare alcune direttive lavoristiche della Commissione europea.
  • Le direttive comunitarie possono essere negoziate, se derivano da accordi delle parti sociali europee, o non negoziate, se emanate dalla Commissione.
  • Gli Stati membri devono recepire le direttive entro scadenze specifiche, contribuendo all'armonizzazione delle leggi lavoristiche a livello comunitario.
  • In Italia, il decreto legislativo è lo strumento comunemente usato per recepire le direttive, adattando gli obblighi della legge di delegazione europea.
  • Nonostante le direttive dovrebbero avere efficacia generale, in Italia la loro applicazione è limitata dalla mancata attuazione dell'articolo 39 della Costituzione.

Diritto comunitario del lavoro

In origine le prerogative comunitarie non riguardavano le materie inerenti al diritto sindacale: la ratifica del trattato di Maastricht (1992) ha incentivato il dialogo sociale fra i contraenti nei rapporti di lavoro e fra le parti sociali. Queste ultime hanno persino acquisito il potere di bloccare l’adozione di direttive concernenti il lavoro da parte della Commissione europea (nei limiti delle materie elencate dall’art.

153 TFUE). Ces e Unice possono proporre, entro 9 mesi, un accordo collettivo come alternativa alle direttive. In teoria la Commissione può sempre preferire la fonte derivata all’accordo collettivo; in pratica, le più importanti novità lavoristiche a livello comunitario sono state introdotte proprio dalle parti sociali.
In sostanza, quindi, le direttive possono essere:
- negoziate, se recepiscono gli accordi mediati dalle parti sociali europee;
- non negoziate, se sono meramente il frutto dell’operato della Commissione.
A prescindere dalla tipologia, gli stati membri sono tenuti a recepirle entro le tempistiche indicate dalla stessa fonte. Tramite questa attività è stato possibile, in modo graduale ma costante, armonizzare le discipline lavoristiche a livello comunitario.
Ogni Stato membro può scegliere liberamente quale strumento utilizzare per recepire la direttiva. In Italia quello più adottato è il decreto legislativo, che di solito traspone gli obblighi contenuti nella legge di delegazione europea. In teoria, le direttive comunitarie dovrebbero godere di efficacia generale (erga omnes); purtroppo, a causa della mancata attuazione dell’art. 39 Cost. la loro efficacia resta soggettiva.

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