Concetti Chiave
- Lo statuto è l'atto costitutivo del sindacato e deve rispettare le disposizioni legali, sebbene alcuni giuristi critichino il controllo esterno.
- Il sindacato rappresenta i suoi aderenti attraverso un mandato di rappresentanza conferito al momento dell'iscrizione.
- La rappresentanza volontaria implica che il sindacato esprima la volontà, mentre gli effetti giuridici ricadono sui soci.
- L'interesse collettivo del sindacato è considerato un interesse privato, rappresentando solo i membri aderenti.
- Esiste una teoria alternativa, la rappresentanza associativa, che pone il potere negoziale nel contratto associativo piuttosto che nella rappresentanza volontaria.
Indice
Il ruolo dello statuto sindacale
L’atto costitutivo del sindacato è lo statuto, che deve essere sempre conforme alle disposizioni di legge. Questo orientamento è stato criticato da molti giuristi convinti che il sindacato debba restare immune da ingerenze esterne; oggi, il controllo di legittimità può riguardare solo gli aspetti formali delle delibere sindacali, senza giudicarne il profilo sostanziale.
Rappresentanza e adesione sindacale
Ogni associazione sindacale è dotata di rappresentanza perché rappresenta coloro che vi aderiscono. Questo potere è legittimato dall’atto volontario dell’adesione, grazie al quale l’ente acquisisce la facoltà di rappresentare l’interesse collettivo e di imputare ai soci gli effetti dei negozi posti in essere. Al momento dell’iscrizione, infatti, l’aderente conferisce al sindacato un mandato di rappresentanza; così l’ente può agire in nome e per conto degli iscritti.
Rapporto tra sindacato e aderenti
Fra sindacato e aderenti, quindi, esiste un rapporto riconducibile alla categoria privatistica della rappresentanza volontaria, in base alla quale non vi è coincidenza fra il soggetto che forma ed esprime la volontà e quello a cui sono imputati gli effetti giuridici dell’atto compiuto:
- la formazione e l’espressione della volontà è opera del sindacato;
- gli effetti giuridici dell’atto che tramite la volontà è realizzato ricadono invece sui soci.
Interesse collettivo e rappresentanza
L’interesse collettivo è considerato un interesse privato, perché non rappresenta tutti, bensì solo coloro che aderiscono alla società sindacale. Esso, inoltre, è la sintesi, non la somma, di più interessi individuali.
Seconda uno dottrina meno diffusa, il potere negoziale del sindacato non risiede nella rappresentanza volontaria, bensì nel contratto associativo, il quale vincola l’aderente nei termini e nei modi previsti dallo statuto dell’ente. Questa convinzione ha dato vita alla teoria della rappresentanza associativa, contrapposta a quella della rappresentanza volontaria.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dello statuto sindacale secondo il testo?
- Come si configura il rapporto tra sindacato e aderenti?
- In che modo l'interesse collettivo è rappresentato nel contesto sindacale?
Lo statuto sindacale è l'atto costitutivo del sindacato e deve essere conforme alle disposizioni di legge. Tuttavia, il controllo di legittimità riguarda solo gli aspetti formali delle delibere sindacali, senza giudicarne il profilo sostanziale.
Il rapporto tra sindacato e aderenti è riconducibile alla rappresentanza volontaria, dove il sindacato forma ed esprime la volontà, mentre gli effetti giuridici ricadono sui soci.
L'interesse collettivo è considerato un interesse privato, rappresentando solo coloro che aderiscono alla società sindacale. È la sintesi di più interessi individuali e non la loro somma.