Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Corte Costituzionale, istituita nel 1947, è indipendente dai poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con funzioni giurisdizionali per proteggere la Costituzione.
  • È composta da 15 giudici scelti tra magistrati, professori e avvocati con almeno 20 anni di esperienza; i giudici sono nominati dal Presidente della Repubblica, dal Parlamento e dai magistrati superiori.
  • La Corte risolve questioni di legittimità costituzionale delle leggi statali e regionali, sia tramite procedimenti incidentali che principali.
  • Gestisce conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato e tra Stato e Regioni, determinando la competenza e annullando atti viziati.
  • Esamina l'ammissibilità dei referendum abrogativi secondo l'articolo 75 della Costituzione.

Corte Costituzionale: composizione, ruolo e competenze

La Corte Costituzionale è un organo costituzione che non può essere inquadrato in nessuno dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario). Infatti esso dispone di un potere diverso dagli altri ed è dotato di piena indipendenza ed esplica funzioni giurisdizionali. Essa nasce nel 1947 quando l’Assemblea Costituente decise di istituire un organo, posto al di sopra dei tre poteri dello Stato, con lo scopo di difendere la Costituzione e per controllare gli atti emanati dallo Stato stesso.

Con sede nel palazzo della Consulta, essa ha iniziato a funzionare il 23 aprile 1956. La Corte Costituzionale è composta da 15 giudici scelti fra i magistrati, anche in quiescenza, con notevole preparazione e capacità, fra i professori ordinari di università in materie giuridiche e tra avvocati dopo 20 anni di esercizio professionale. Un terzo dei giudici viene nominato dal Presidente della Repubblica, un terzo dal Parlamento riunito in seduta comune e un terzo dai magistrati della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. La durata dell’incarico è di nove anni e i componenti non sono immediatamente rieleggibili; essi godono delle stesse immunità previste per i componenti del Parlamento, non possono né conservare altre cariche, uffici, impieghi, né svolgere attività professionali o politiche. Nei giudizi che riguardano la responsabilità penale, la Corte si compone, oltre dei 15 giudici ordinari, di altri 16 giurati scelti a sorte per quella particolare circostanza, tra le persone comprese in un elenco che viene periodicamente aggiornato dal Paramento: possono essere compresi nell’elenco i cittadini che hanno i requisiti per essere eletti senatori.

La Corte risolve le controversie sulla legittimità delle leggi e degli atti aventi forza di legge emanati dallo Stato o dalle Regioni. La questione della legittimità costituzionale può essere sollevata con un procedimento incidentale o in via principale. Nel primo caso, la questione di legittimità è posta nel corso di un processo da una delle parti o dal giudice che, però, per rimettere la decisione alla Corte, deve ritenerla non manifestamente infondata. Nel secondo caso, il Governo o la Regione impugnano davanti alla Corte una legge regionale o statale che ha violato le regole costituzionali sulla competenza di questi enti. Questo significa che se la Stato ritiene che una legge regionale vada oltre le competenze della Regione o se una Regione ritiene che una legge statale invada il campo che le è stato attribuito dalla Costituzione, lo Stato o la Regione si possono rivolgere alla Corte Costituzionale affinché esprima un giudizio in merito, ed eventualmente annulli, la legge ritenuta, pertanto, illegittima. Anche se non viene promosso il giudizio in via principale, è sempre possibile ricorrere al giudizio in via incidentale. Quando la Corte Costituzionale dichiara la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di altro atto avente la stessa forza, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo a quello di pubblicazione della sentenza. Pertanto, in tal caso, la norma non può più essere applicata e, se necessario, il Parlamento ha l’obbligo di colmare l’eventuale vuoto legislativo.

Esistono dei casi di conflitto di attribuzione. Essi possono sorgere tra gli ordini supremi dello Stato appartenenti fra poteri diversi, quando gli organi di un potere invadono la sfera di attività che la legge attribuisce ad altri organi (in questo caso si parla di conflitti di attribuzione positivi) o quando nessun organo si dichiara competente ad assumere un dato provvedimento perché non lo ritiene di propria competenza (in questo caso, si parla di conflitti negativi) In entrambi i casi, la Corte risolve il conflitto sottoposto al suo esame dichiarando a quale potere spettino le attribuzioni contestate e annullando gli eventuali atti emanati che siano viziati di incompetenza. I conflitti tra lo Stato e le Regioni, o tra le varie regioni, si hanno, invece, quando lo Stato ritenga che un atto non legislativo (cioè un regolamento, un atto amministrativo o un atto di governo) posto in essere da una Regione, va al di là dalla competenza di questa, oppure quando una Regione ritenga che un simile atto, posto in essere dal governo o da un’altra regione, invada la sua specifica competenza
La Corte Costituzionale è chiamata anche a decidere se ricorrano le condizioni richieste dall’art. 75 della Costituzione circa l’ammissibilità del referendum abrogativo di una legge.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo principale della Corte Costituzionale?
  2. La Corte Costituzionale ha il compito di difendere la Costituzione e controllare gli atti emanati dallo Stato, risolvendo controversie sulla legittimità delle leggi e degli atti aventi forza di legge.

  3. Come viene composta la Corte Costituzionale?
  4. La Corte è composta da 15 giudici scelti tra magistrati, professori universitari di materie giuridiche e avvocati con almeno 20 anni di esperienza, nominati dal Presidente della Repubblica, dal Parlamento e dai magistrati di alti organi giudiziari.

  5. Quali sono le modalità per sollevare una questione di legittimità costituzionale?
  6. La questione può essere sollevata tramite un procedimento incidentale durante un processo o in via principale da parte del Governo o di una Regione contro una legge che viola le regole costituzionali.

  7. Cosa accade quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma?
  8. La norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza, e il Parlamento deve colmare l'eventuale vuoto legislativo.

  9. Come gestisce la Corte i conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato?
  10. La Corte risolve i conflitti dichiarando a quale potere spettano le attribuzioni contestate e annullando gli atti viziati di incompetenza, sia tra poteri dello Stato che tra Stato e Regioni.

Domande e risposte

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