Concetti Chiave
- Il secondo comma dell'articolo 3 rappresenta una svolta nella concezione del potere, identificando ostacoli economici e sociali che limitano libertà e uguaglianza.
- Questi ostacoli sono attribuiti al sistema di produzione e al potere esercitato dalle classi dominanti sulle classi subalterne.
- La Repubblica è incaricata di rimuovere tali ostacoli per promuovere la libertà e l'uguaglianza dei cittadini.
- Il secondo comma dell'articolo 3 costituisce la base del diritto costituzionale privato, influenzando la regolazione dei rapporti economici.
- La regolazione economica mira a definire e promuovere gli obiettivi di liberazione dai poteri economici oppressivi.
Bilanciamento fra libertà individuali e prerogative statali
La svolta radicale nella concezione del potere è stata attuata dal secondo comma dell'articolo 3, dove è la denuncia degli «ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Qui la limitazione della libertà e la disuguaglianza fra gli uomini sono direttamente imputate al sistema di produzione, al potere non formale, ma «di fatto», che le classi dominanti esercitano sulle classi subalterne.
Nel secondo comma dell'articolo 3 risiede la premessa del diritto costituzionale privato, il cui svolgimento è nelle disposizioni del secondo e, soprattutto, del terzo titolo della parte prima. In rapporto al principio fondamentale dell'articolo 3 acquista preciso significato, in particolare, la regolazione costituzionale dei rapporti economici, che è regolazione, in larga misura, di rapporti fra privati (tra lavoratore e imprenditore, fra non proprietario e proprietario), ed è regolazione mirante, essenzialmente, a dare articolato e dispiegato contenuto agli obiettivi di liberazione e di