Concetti Chiave
- La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia nel 2009, mira a garantire il pieno godimento dei diritti umani per le persone con disabilità.
- È uno strumento che promuove una società inclusiva, spostando la tutela della disabilità dalla semplice assistenza medica all'eliminazione delle discriminazioni.
- La Convenzione non introduce nuovi diritti, ma assicura l'attuazione effettiva dei diritti esistenti per le persone con disabilità.
- La raccolta di dati statistici è essenziale per programmare politiche inclusive, come sancito dall'articolo 31 della Convenzione, che impone agli Stati Parte la raccolta e diffusione di dati pertinenti.
- In Europa, le principali fonti di dati sulle persone con disabilità includono EHIS, EU-SILC e le rilevazioni sulle forze di lavoro, utili per monitorare inclusione sociale e condizioni di vita.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), fatta a New York il 13 dicembre 2006, è stata ratificata dall’Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18. Contiene 50 articoli e un protocollo opzionale con altri 18 articoli, firmato anche dall’Italia; la firma del protocollo opzionale è la dimostrazione del vero impegno assunto dal nostro Paese nel dare attuazione alla Convenzione.
Indice
Quadro internazionale e diritti
La Convenzione stabilisce un quadro internazionale per guidare le politiche e la legislazione nazionale per costruire una società inclusiva e promuovere lo sviluppo inclusivo della disabilità. Non riconosce “nuovi diritti” per le persone con disabilità, ma costituisce lo strumento per garantire in modo effettivo l’uguale e pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali: pone al centro la persona e il fatto che la disabilità non esaurisce l’identità della persona né si sovrappone ad essa.
Il grande pregio della Convenzione risiede nello spostare l’asse di tutela della disabilità dalla mera assistenza medica ad una comprensiva azione volta ad eliminare ogni forma di discriminazione, intesa come «qualsivoglia esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare il riconoscimento e il godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali in tutti i campi».
Importanza dei dati statistici
Per programmare e implementare politiche, servizi e interventi che garantiscano la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale è di fondamentale importanza disporre di dati e statistiche che permettano di comprendere le loro effettive condizioni di vita: solo a partire da tale conoscenza è possibile, infatti, valutare il reale livello di inclusione sociale delle persone con disabilità, nonché delineare le barriere e gli ostacoli da abbattere e/o immaginare possibili elementi di facilitazione e sostegno.
Raccolta e utilizzo dei dati
In questa direzione, la Convenzione dedica a questo tema l'”articolo 31 – Statistiche e raccolta dei dati” e impegna (al comma 1) gli Stati Parte alla raccolta di dati e statistiche.
1. Gli Stati Parti si impegnano a raccogliere le informazioni appropriate, compresi i dati statistici e i risultati di ricerche, che permettano loro di formulare ed attuare politiche allo scopo di dare attuazione alla presente Convenzione. Il processo di raccolta e di conservazione di tali informazioni deve:
a) essere coerente con le garanzie stabilite per legge, compresa la legislazione sulla protezione dei dati, per garantire la riservatezza e il rispetto della vita privata e familiare delle persone con disabilità;
b) essere coerente con le norme accettate a livello internazionale per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dei principi etici che regolano la raccolta e l’uso delle statistiche;
2. Le informazioni raccolte in conformità al presente articolo devono essere disaggregate in maniera appropriata, e devono essere utilizzate per valutare l’adempimento degli obblighi contratti dagli Stati Parti alla presente Convenzione e per identificare e rimuovere le barriere che le persone con disabilità affrontano nell’esercizio dei propri diritti.
3. Gli Stati Parti assumono la responsabilità della diffusione di tali statistiche e garantiscono la loro accessibilità sia alle persone con disabilità che agli altri.
Fonti informative europee
Attualmente, a livello europeo, le principali fonti informative che restituiscono dati e statistiche sulle condizioni di vita anche delle persone con disabilità (pur non con la stessa periodicità garantita per la generalità della popolazione) sono:
1. L’indagine europea sulla salute (EHIS), che ha l’obiettivo di confrontare la situazione nei diversi Paesi riguardo i principali aspetti relativi alle condizioni di salute della popolazione e al ricorso ai servizi sanitari;
2. Il sistema statistico EU-SILC (Statistics on Income and Living Conditions) sul reddito e le condizioni di vita nei diversi Paesi europei, che permette di monitorare il rischio di povertà e di esclusione sociale, e la deprivazione materiale;
3. La rilevazione sulle forze di lavoro, che rappresenta la principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro, e per cui si è stabilito che ogni due anni sarà introdotto un modulo per monitorare la condizione lavorativa delle persone con disabilità.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità?
- Qual è il significato della firma del protocollo opzionale da parte dell'Italia?
- Perché è importante raccogliere dati e statistiche sulle persone con disabilità?
- Quali sono le principali fonti informative a livello europeo per i dati sulle persone con disabilità?
- Come devono essere gestite le informazioni raccolte secondo l'articolo 31 della Convenzione?
La Convenzione mira a garantire l'uguale e pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali per le persone con disabilità, promuovendo una società inclusiva e lo sviluppo inclusivo della disabilità.
La firma del protocollo opzionale dimostra l'impegno dell'Italia nel dare attuazione alla Convenzione, sottolineando la volontà di eliminare ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità.
La raccolta di dati e statistiche è fondamentale per comprendere le condizioni di vita delle persone con disabilità, valutare il livello di inclusione sociale e identificare le barriere da abbattere per garantire la piena partecipazione alla vita sociale.
Le principali fonti informative sono l'indagine europea sulla salute (EHIS), il sistema statistico EU-SILC e la rilevazione sulle forze di lavoro, che forniscono dati sulle condizioni di salute, reddito, condizioni di vita e mercato del lavoro.
Le informazioni devono essere raccolte e conservate in modo coerente con le leggi sulla protezione dei dati, rispettando la riservatezza e i diritti umani, e devono essere disaggregate per valutare l'adempimento degli obblighi della Convenzione e rimuovere le barriere per le persone con disabilità.