Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La legge promuove il collocamento obbligatorio di persone disabili e vittime di guerra, terrorismo e criminalità organizzata per garantire l'uguaglianza sostanziale.
  • Le imprese spesso cercano di eludere l'obbligo di assunzione di disabili, visti come un possibile aggravio a causa di una percepita minore efficienza.
  • La legge 68 del 1999 introduce metodi per valutare le capacità lavorative dei disabili, facilitando il loro inserimento nell'ambiente lavorativo più adatto.
  • Apposite commissioni mediche verificano la condizione di disabilità per prevenire frodi e garantire l'inserimento corretto nei registri di collocamento.
  • Le quote di assunzione di lavoratori disabili variano in base alla dimensione dell'azienda, con esoneri per le imprese più piccole e sospensioni in caso di CIG o licenziamenti collettivi.

Indice

  1. Principio di uguaglianza sostanziale
  2. Innovazioni della legge 68 del 1999
  3. Accertamento e iscrizione dei disabili
  4. Quote di assunzione e sospensioni

Principio di uguaglianza sostanziale

Nel rispetto del principio costituzionale di uguaglianza sostanziale, la legge ha previsto il collocamento obbligatorio in un posto di lavoro delle persone disabili e delle vittime di guerra, terrorismo e criminalità organizzata.
Nella prassi, però, l’attuazione di tale regime è spesso ostacolata dai tentativi delle imprese di eludere il suddetto obbligo. Spesso, infatti, i lavoratori disabili risultano meno efficienti dei soggetti normodotati e, pertanto, sono visti dalle aziende come un aggravio. Per tali soggetti, tuttavia, il lavoro rappresenta un fattore indispensabile di inclusione sociale.

Innovazioni della legge 68 del 1999

La legge 68 del 1999 ha tentato di contemperare queste due esigenze innovando il sistema di collocamento obbligatorio: essa, in particolare, ha introdotto diversi metodi volti alla valutazione delle capacità lavorative del disabile al fine di inserirlo nell’ambiente lavorativo più adatto.
Il collocamento obbligatorio è gestito dalle regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano e dai centri per l’impiego.

Accertamento e iscrizione dei disabili

Al fine di scongiurare il fenomeno, frequente e diffuso, dei cosiddetti «falsi invalidi», apposite commissioni hanno il compito di provvedere all’accertamento medico della condizione di disabilità. Dopo aver ottenuto l’accertamento positivo della commissione, i disabili devono iscriversi nell’apposito elenco per il collocamento, gestito dal centro per l’impiego. Presso quest’ultimo è istituito un comitato tecnico al quale è demandato il compito di annotare in una apposita scheda le capacità lavorative, le abilità e la natura della minorazione del soggetto disabile: le assunzioni non possono mai essere dirette, perché devono essere filtrate dal centro per l’impiego.

Quote di assunzione e sospensioni

La quota dei lavoratori disabili assunti presso ogni azienda è variabile. Essa, in teoria, è pari:

- al 7% nelle imprese con più di 50 dipendenti;

- a 2 nelle imprese in cui sono impiegati da 36 a 50 lavoratori;

- a uno per quelle che occupano da 15 a 35 dipendenti (quelle che ne impiegano ancora meno sono esenti da obblighi).

Gli obblighi di assunzione sono temporaneamente sospesi nei confronti delle imprese che prevedono la cassa di integrazione guadagni (CIG) o procedure di licenziamento collettivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale del collocamento obbligatorio delle persone con disabilità?
  2. L'obiettivo principale è garantire l'inclusione sociale delle persone disabili attraverso l'inserimento lavorativo, rispettando il principio di uguaglianza sostanziale.

  3. Come viene gestito il processo di accertamento della disabilità per il collocamento obbligatorio?
  4. Apposite commissioni effettuano l'accertamento medico della condizione di disabilità, e i disabili devono iscriversi in un elenco gestito dal centro per l'impiego, dove un comitato tecnico valuta le loro capacità lavorative.

  5. Quali sono le quote di assunzione obbligatorie per le aziende in base al numero di dipendenti?
  6. Le quote sono: 7% per aziende con più di 50 dipendenti, 2 per aziende con 36-50 dipendenti, e 1 per aziende con 15-35 dipendenti; le aziende con meno di 15 dipendenti sono esenti.

Domande e risposte

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